LA CODA DEL DRAGO Non avendo alcuna documentazione del periodo successivo alla decisione con la quale la Sezione di Controllo aveva ritenuto illegittima nel merito la delibera di Giunta facendone rinvio al Consiglio, sono costretto a fare un salto di molti mesi a questo punto. Nel mese di gennaio del 1986 era divenuta notoria la notizia che nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale era stata inserita l’approvazione della delibera di Giunta rinviata dal Co.Re.Co. per il riesame. Avevo preparato una lettera da distribuire a tutti i Consiglieri comunali in modo da metterli di fronte alla responsabilità della decisione che andavano ad assumere. Dato il tempo trascorso nel frattempo, in questa lettera aperta andavo a riepilogare tutta la vicenda chiudendola con l’invito a “un sereno e non contrattato voto” da parte del Consiglio. Il Consiglio Comunale si tenne la sera del 28 gennaio 1986 ed io ero a fare volantinaggio e a consegnare la mia lettera aperta ai Consiglieri man mano che arrivavano e insieme a me c’era solo Peppino Donnanno. Seduta a porte chiuse, dato l’argomento, quando si arrivò all’accapo che mi riguardava. Seduta tempestosa con urla che s’udivano chiaramente a testimonianza di quanto fosse contrastata. Seduta interrotta con riunione dei capi gruppo nella sala rossa. Capannello di cittadini dinanzi a quella porta chiusa mentre si vociferava di accordi sottobanco; di socialisti del gruppo Santarelli in contrasto con il Sindaco; di democristiani spaccati; di voti contrattati con il Movimento Sociale di Giuliani per l’appoggio a Cologno; di comunisti divisi su quel voto e che il sindaco aveva posto il suo aut-aut: O io o Macchiarola! con la minaccia della caduta della Giunta e della fine di quell’Amministrazione. Il Drago aveva vinto con l’appoggio della opposizione, di tutto il Movimento Sociale e di parte dei Comunisti che avevano compensato abbondantemente le defezioni socialiste e democristiane. Macchiarola era vinto! Il ribelle al potere doveva mordere la sabbia! “Non potevamo mica far cadere l’Amministrazione per salvare Macchiarola!” mi disse più di un consigliere ai quali rinfacciavo apertamente quel voto. Non si può vincere contro il Potere, contro il Drago! Dovevo solo accontentarmi della mia sconfitta eroica, della resistenza che avevo tenuto fino ad allora, da solo! Telefonai al Segretario provinciale del mio sindacato. “Siete una vergogna! Avete taciuto per due anni e mai risposto alle mie invocazioni d’aiuto. Non siete meglio di Cologno!” Resipiscenza? Spinte della parte comunista che aveva negato il suo voto a Cologno? Spinte dei democristiani che avevano votato contro? Sta di fatto che ci fu una riunione sindacale e fu stilata una lettera alla cui formulazione partecipai senza pretendere troppo. Il mio segno, più che altro, si può vedere in quelle “OO.SS.AA.” con cui individuavo le sigle sindacali. Non era certamente mio quell’ “acché” nel penultimo capoverso! “Si scrive OO.SS.! Perché ci metti quelle A?” “Per indicare le organizzazioni sindacali aziendali” risposi e invece era per definire con disprezzo quelle sigle come avevo già fatto nelle altre mie lettere inutilmente indirizzate a loro. Ossa! Cadaveri! Scheletri e null’altro che ora trovavano convenienza a intervenire, dopo un silenzio di oltre due anni, in nome “dei principi di democrazia e rispetto del dipendente” che avevano ignorato fino ad allora lasciandolo calpestare. Ma, per quanto fosse evidente la loro ipocrisia e addirittura il fastidio di dover sottoscrivere quella lettera, mi serviva un supporto esterno a sostegno del mio ricorso. Nel frattempo preparavo il mio ricorso, presentato al l Comitato Regionale di Controllo il 18 febbraio. E il Comitato Regionale di Controllo non si fece attendere in ordine a quella decisione   assunta   con   illegittimità   e   abuso   di   potere dal Consiglio Comunale a nome di tutta la cittadinanza per contrastare, calpestare e mortificare un dipendente pubblico e i valori di libertà, democrazia e rispetto della persona umana che aveva osato rappresentare e difendere nel paese delle bananas . Risultato? Andai a trovare Vittorio Mundi nel suo ufficio. “Vittorio, hai visto? Ho vinto!” “Hai vinto?” mi rispose. “Ma non ti rendi conto che sei completamente isolato?!” Il guaio era tutto nel fatto che aveva ragione e che ero direttamente consapevole di quella realtà!
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La musica del sito sanseveropuntoit 3 giugno 2022 Prot.54 del 28/01/1986 Prot.53 del 27/01/1986 Prot.55 del 11/02/1986 Prot.56 del 18/02/1986 Prot.57 del 27/02/1986
Capitolo QUARTO LA CODA DEL DRAGO
continua
LETTERA APERTA ai Consiglieri del 27 gennaio 1986
DELIBERA del Consiglio Comunale del 28 gennaio 1986
LETTERA DEI SINDACATI del 11 febbraio 1986
RICORSO al CO.RE.CO del 18 febbraio 1986
DECISIONE del CO.RE.CO del 27 febbraio 1986