27 gennaio 1986
LETTERA APERTA
ai Consiglieri Comunali.
Il
sottoscritto
Macchiarola
Giovannantonio
in
servizio
di
ruolo
presso
il
Comune
di
San
Severo
con
la
qualifica
di
Programmatore
C.E.D.,
visto
che
all'ordine
del
giorno
del
Consiglio
Comunale
convocato
per
il
27
gennaio
1986
è
inserito,
all'accapo
n.
5,
il
riesame
della
delibera
di
G.M.
n.771
del
29.3.1985
avente
per
oggetto:
"Riesame
procedimento
disciplinare
nei
confronti
del
dipendente
Macchiarola
Giovannantonio
-
Riproposizione
del
provvedimento
di
sospensione
dal servizio e dalla retribuzione dello stesso.";
considerato
che
tale
delibera
è
stata
rinviata
dalla
Sezione
Provinciale
decentrata
di
Controllo
perché
si
è
ravvisata
"la
necessità
che
tutta
la
questione
venga
approfondita dal Consiglio Comunale";
ritenuto
doveroso
esercitare
un
elementare
diritto
di
difesa
a
fronte
dell'indefessa
e
illegale
persecuzione
posta
in
atto
nei
suoi
confronti
da
ormai
due
anni
e
al
fine
di
consentire
a
ognuno
dei
Consiglieri
Comunali
di
poter
effettuare
l'approfondito
esame
che
viene
loro
richiesto
onde
poter
esprimere
con
obiettiva
valutazione
un
sereno giudizio,
espone
di
seguito
i
fatti,
così
come
si
sono
susseguiti
negli
ultimi
due
anni,
che
sono
all'origine
e
causa
della
decisione
che
viene
loro
richiesta
a
danno
dello
scrivente.
1-
Con
ordine
di
servizio
in
data
28
febbraio
1984,
prot.
n.5464,
il
sottoscritto
veniva
sollevato
dall'incarico
e
dalla
funzione
di
Programmatore
C.E.D.,
fino
ad
allora
svolta
presso
l'Ufficio
trattamento
economico,
e
trasferito
"per
esigenze
di
servizio" presso l'ufficio Tributi.
1.1
-
Tale
provvedimento
(del
tutto
immotivato
in
quanto
si
configurava
come
un
semplice
scambio
di
unità)
oltre
a
creare
un
effettivo
disservizio
nella
gestione
meccanografica
degli
stipendi,
avveniva
in
dispregio
dell'art.
39
del
regolamento
comunale
-
che
vieta
in
modo
esplicito
la
possibilità
di
richiedere
al
dipendente
di
svolgere
compiti
diversi
da
quelli
indicati
nell'atto
di
nomina,
atti
che
qualora
impartiti sono da considerarsi illegittimi.
Pur
avendo
accettato
senza
opposizione
il
trasferimento,
il
sottoscritto
resosi
conto
che
non
era
stato
incaricato
altro
personale
per
la
elaborazione
degli
stipendi
e
che
nessuna
disposizione
era
stata
impartita
per
il
mese
di
marzo,
procedeva
ad
elaborare gli elaborati ancora per quel mese.
1.2
-
Contestualmente,
poi,
alla
consegna
degli
stessi
in
data
21
marzo
1984,
presentava
una
comunicazione
nella
quale
dichiarava
tra
l'altro
la
propria
indisponibilità
a
curare
per
il
futuro
la
gestione
meccanografica
degli
stipendi
dato
che
il
trasferimento
(che
si
configurava
come
un
vero
e
proprio
declassamento)
ad
altro
settore
e
mansioni
risultava
incompatibile
con
la
funzione
precedentemente
svolta.
1.3
-
La
comunicazione,
indirizzata
anche
alle
Organizzazioni
Sindacali
Aziendali
(O.S.A.),
perdurando
la
indifferenza
o
sufficienza
che
fosse
verso
il
problema,
non
ebbe
riscontro
e
quando
si
ripresentò
nel
mese
successivo,
con
nota
dell'11
aprile
1984,
prot.
n.9724,
il
Sindaco
dispose
che,
pur
essendo
stato
trasferito,
l'impegno
della elaborazione degli stipendi doveva intendersi confermato.
2
-
Per
rispondere
al
ricatto
che
si
poneva
tra
scegliere
di
assecondare
una
disposizione
sprezzante
e
ingiusta
o
ritardare
"ad
interim"
la
corresponsione
degli
stipendi,
con
lettera
aperta
del
12
aprile
1984
indirizzata
a
tutti
i
dipendenti
comunali
e
alle
O.S.A
(Organizzazioni
Sindacali
Aziendali)
il
sottoscritto
protestò
per
l'insensato
e
illegale
trattamento
subito,
per
lo
sprezzo
mostrato
verso
la
dignità
personale
del
dipendente
e
i
diritti
sindacali,
confermando
l'impegno
nella
elaborazione
degli
stipendi
ancora
per
quel
mese
ma
preannunziando
che
non
vi
avrebbe atteso ancora per il futuro.
Segue…