Così si dette inizio al supplizio! Si riuniva la Commissione di Disciplina con prima convocazione in data 20 settembre 1984. Non sono in grado di riferire sull’andamento di quei lavori perché ne ho un ricordo confuso per il reiterarsi di quella in tre sessioni. Ho solo il ricordo, riassumendole in una, delle mie lunghe prolusioni esternate a mia difesa sapendo quanto fossero inutili e, pur tuttavia, profuse con tutto lo spazio che mi concedevo nell’esplicare le mie ragioni, nell’evidenziare i presupposti infondati degli addebiti, nel dare rilievo al comportamento iniquo dell’Amministrazione e al mio diritto a resistervi, nel sottilizzare sui capi d’accusa mai resi espliciti, nell’evidenziarne la mancanza di possibili presupposti rinvenibili in ciascuno degli articoli del Regolamento del personale, tanto che in una occasione, Manzaro, in virtù della professione esercitata, ebbe a protestare del tempo che mi consentivo in quanto nemmeno in Corte d’Assise a un avvocato era concesso tanto tempo per la sua arringa. In fin dei conti, lo confesso, in un qualche modo mi divertii e ogni volta ne uscii senza che vi fosse qualcuno che potesse contraddirmi. E non ne avevano bisogno! Comprendevo perfettamente che le mie osservazioni non servivano a mutare il loro convincimento e la mancanza di un contradditorio era solo il segnale di una decisione già presa e di una sentenza già scritta tanto da doversi eludere nel merito qualsiasi discussione. Io parlavo e loro stavano zitti. Ero, semmai, io a interloquire quando mi si facevano domande tese a porre in evidenza le mie colpe, ma le mie risposte non avevano altro eco che un silenzio minaccioso. Il tutto si svolse tra il 20 settembre e il 16 ottobre di quel 1984. Nel frattempo avevo inviato un’ennesima lettera. Il trasferimento all’Ufficio Ragioneria, per quanto motivato, come al solito, da imprescindibili esigenze di servizio, era solo un modo di sollevare il Caiozzi/Cainozzi dalla sua cattiva coscienza. Denunciavo, quindi, questa palese e consolidata ipocrisia di amministratori che non avevano, invece, alcuna cura delle esigenze di servizio in una lettera nella quale mettevo in luce, per quanto ovviamente in modo inutile, questo convenzionalismo. Eppure continuavo imperterrito a suggerire diverse soluzioni a quella amministrazione sorda e, in alternativa, l’affidamento di mansioni confacenti alla mia qualifica e allo stipendio percepito invocando principi che quella stessa amministrazione non aveva alcuna remora a tenere in dispregio. San Severo, 1 ottobre 1984 Prot. n. 24189 Oggetto: Convocazione Commissione di Disciplina Al dipendente sig. Macchiarola Giovannantonio Via F. Pelosi Partecipo che la Commissione di Disciplina è stata convocata sul Palazzo di Città, alle ore 16,30 di venerdì 5 ottobre p.v., per la prosecuzione della trattazione orale del procedimento disciplinare, intentato a carico della S.V. A detta seduta la S.V., ove lo ritenga, potrà intervenire, in conformità a quanto previsto dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari. Il Presidente della Commissione di Disciplina (prof. Luigi Minischetti) San Severo, 12 ottobre 1984 Prot. n. 25214 Oggetto: Riunione della Commissione di Disciplina. Al dipendente sig. Macchiarola Giovannantonio Via F. Pelosi Partecipo, per opportuna informazione che la Commissione di Disciplina è convocata sul Palazzo di Città, alle ore 9 di martedì 16 ottobre p.v., per concludere il procedimento disciplinare, intentato nei confronti della S.V. Il Presidente della Commissione di Disciplina (prof. Luigi Minischetti)
Capitolo QUARTO IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE L
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LETTERA mia del 21 settembre 1984