LA LOTTA CONTINUA Poi ebbi la notizia. La Commissione di Disciplina mi aveva assolto! A maggioranza e con voto segreto, erano stati dichiarati insussistenti gli addebiti contestati con la conclusione che non c’erano proposte di sanzioni disciplinari da irrorasi contro la mia persona. Doveva certamente essere un periodo di euforia quello che vissi in quei giorni visto che avevo dato inizio al racconto in versi di quella vicenda e certamente, di fatuo ottimismo che, più che dai miei ricordi, ricavo dalla lettera, ancora in ciclostile, indirizzata al sindaco Michele Cologno in data dicembre 1984. Dico fatuo ottimismo perché in questa lettera trasmessa anche ai Consiglieri comunali e ai tre sindacati aziendali e provinciali, dopo aver lamentato il silenzio omertoso di queste in tutta quella vicenda durata un intero anno, reiteravo la richiesta di essere declassato alla posizione lavorativa effettivamente svolta visto che non avevo alcun incarico presso la Ragioneria, dove ero stato trasferito in piena estate, in modo da poter far valere i miei diritti in sede giurisdizionale. Chiaramente una provocazione e null’altro a cui aggiungevo altre considerazioni col solo scopo di non far morire la mia vicenda nel silenzio e mantenere viva la denuncia della mancanza di rispetto della persona umana e dei diritti dei dipendenti invitando i consiglieri comunali a prendere coscienza del degrado “civile e morale” in cui era costretto a vivere il personale del Comune e i sindacati a “smettere i panni delle scimmie che non vedono, non sentono e non parlano”. Ma non sarei stato certamente io a smuovere le acque con quell’invito a politici di bassa risma e a sindacati fantasma e non fu quella lettera a mantenere la faccenda in caldo senza darla per conclusa o per morta. Fu, infatti e invece, il sindaco Michele Cologno a provvedere a ravvivare quel fuoco con una delibera di Giunta del tutto incredibile che quando ne raccontavo il succo era facile che venissi preso in giro come un fanfarone che le sparava grosse in quanto a tutti sembrava impossibile che una pubblica amministrazione potesse comportarsi in maniera così platealmente illegale, assurda, capotica e irrazionale tanto che se non ne avessi copia io stesso potrei dubitare del fatto se dovessi, in mancanza, far solo ricorso a una memoria che gli anni trascorsi e la raggiunta età potrebbero far sospettare mendace. Ma cos’è il potere se non può permettersi tutto? Sarebbe un potere condizionato e da poco, se dovesse subire il limite della legge o solo i limiti della ragione e della logica. E Cologno aveva bisogno di vincere a costo di imporre l’eclissi della ragione ad una intera Giunta. Questo è potere! Quando sei capace di fare una cosa impossibile contro qualsiasi ragionevolezza e qualsiasi logica! E più sei potente se sei capace di obbligarvi anche quelle persone che non vorrebbero e non vogliono. Il potere è tutto e può fare tutto. Se non riesce a farlo è un potere amputato, una caricatura di potere, un potere per finta! Ed eccola qui, una intera Giunta! Minischetti Luigi, Cascitelli Paolo, Casale Giovanni, Manzaro Aldo, Ferrelli Mario, Niro Aldo, Santarelli Michele. I più alti rappresentanti eletti dal popolo sanseverese prestarsi alla bisogna, al sogno di potere di Cologno. Solo per fortuna, ne mancava uno all’appello. Claudio Persiano! Non saprei dire se per dissenso o solo per non essere costretto all’ubbidienza. Persino il segretario, Nicola Corciulo, colpevolmente disponibile a dare legittimità a quell’obbrobrio. Basta leggerla quella delibera per comprendere a che punto di bassezza possa giungere il degrado di una Amministrazione Pubblica.
La musica del sito sanseveropuntoit 3 giugno 2022 Prot.33 del 01/12/1984
Capitolo QUARTO orwell aveva torto? L
continua
LETTERA mia del 1 dicembre 1984