1 dicembre 1984 Al Sindaco del Comune di San Severo e p.c. All'Assessore al personale Al Segretario Generale Ai Sigg. Consiglieri Comunali Alle OO.SS. CGIL-CISL-UIL - Città Alle OO.SS. CGIL-CISL-UIL - Foggia Dopo quattro mesi dall'ultimo trasferimento disposto, per fantomatiche esigenze di servizio, con comunicazione del 2.8.1984 a firma dell'assessore Manzaro, mi ritrovo nella necessità di dover rinnovare a codesta A.C. l'invito, già rivolto con la mia del 21.3.1984, a predisporre gli opportuni atti per la formalizzazione giuridica del declassamento che di fatto è stato operato nei miei confronti con l'assegnamento a mansioni meramente esecutive disposto, con nota del Sindaco del 28.2.1984, in contrasto con precise norme regolamentari (cfr. artt. 15 e 39 del Regolam. organico del personale). Poiché, infatti, i provvedimenti con i quali si è inteso infierire contro la mia persona -(non ultimo il deferimento alla Commissione di Disciplina motivato con l'astratta accusa di insubordinazione e diffamazione per aver osato denunciare, con la lettera aperta del 12.4.1984, il calpestamento di diritti personali e contrattuali e conclusosi con la piena assoluzione non essendo le accuse sussistenti)- sono passati sotto il silenzio impunito delle OO:SS: e nella omertà generale, non mi resta che richiedere l'adeguamento della posizione giuridica ed economica a quella che di fatto sono costretto a espletare in modo da consentirmi la piena tutela dei miei diritti in sede giurisdizionale. Essendo, inoltre, rimasta senza risposta (e rimane il sospetto di cosa appare e scompare nel mio fascicolo personale) la mia precedente del 21.9.1984 e poiché nulla fa sperare che si rompa il muro di ostinata indifferenza verso la condizione umana e professionale del dipendente (cfr. art. 3, comma 2 del Regolamento organico del personale), non resta che rammaricarsi dello stato di abbandono in cui si è costretti a lavorare e vivere, in balia di esercizi di potere fini a se stessi e di abusi che pare non scandalizzino più nessuno dato il medio evo che stiamo attraversando. Convinto, pur tuttavia, che vada comunque difesa e rappresentata la dignità personale degli uomini che lavorano e che vada denunciata a tutti i livelli la mancanza di rispetto della personalità e professionalità del dipendente, specie nel momento in cui tali principi e valori appaiono chiaramente in disuso e sfrontatamente calpestati, mi rivolgo espressamente a tutti i consiglieri comunali, cui la presente è diretta per conoscenza, perché prendano coscienza del degrado civile e morale in cui versano i dipendenti comunali attraverso la cognizione della indefessa azione attuata nei miei confronti e di quanti subiscono senza protestare per il timore di ritorsioni. Alle OO.SS., incapaci di risvegliare una coscienza civile e sindacale delle persone di cui si dicono rappresentanti, e alle quali mi sono inutilmente rivolto con le mie del 21.3.84 e 12.4.84, rinnovo il formale e disincantato invito a tutelare la mia posizione giuridica ed economica, anche in ordine a future organizzazioni di servizio, e a smettere i panni delle scimmie che non vedono, non sentono e non parlano per ritornare al ruolo che giustifica la loro esistenza. Giovannantonio Macchiarola
indietro