LA CONTESTAZIONE D’ADDEBITO La medesima lettera fu ripetuta il mese successivo, il 7 giugno e questa volta con la firma del sindaco Cologno. Sarà il caso di notare come il sindaco Cologno, nel ripetere la lettera di Minischetti, mi qualificava questa volta quale Programmatore C.E.D. sia nell’intestazione che nel corpo della comunicazione e questa volta era lui a metterci la faccia. L’unico a interloquire con lui fu il Ragioniere Capo per avvertire il Sindaco che non avevo dato seguito al suo invito. Per quanto mi riguardava, il patto con Minischetti era ormai chiuso e onorato da me senza alcun risvolto o cambiamento che fosse da parte sua. mi potevo fidare di promesse aleatorie e tantomeno continuare, a mio disdoro, nel gioco a cui io stesso mi ero sottoposto senza averne riscontro. Per cui, liberatomi delle mie incertezze e dei miei dubbi su come portare avanti quella faccenda, a differenza di quanto avevo fatto con Minischetti, a Cologno risposi per iscritto, e prendendomela comoda, l’11 giugno successivo. La risposta non si fece attendere e con ben due lettere il giorno successivo ricevetti notizia di essere stato iscritto nel registro degli indagati del Comune delle Bananas. Nella prima, del 12 giugno, avente ad oggetto “Contestazione di addebito”, facendo riferimento alla specifica disposizione contenuta nella comunicazione del 7 giugno che, tra l’altro, non era un ordine di servizio, venivo accusato di “palese insubordinazione” e dell’avvio di un “formale procedimento disciplinare” verso il quale potevo presentare deduzioni entro quindici giorni. Nella seconda, sempre nella stessa data, stesso oggetto e sempre a firma del Sindaco “Lilino” Cologno, facendo riferimento al “ciclostilato” contenente la mia “Lettera Aperta” del 12 aprile 1984 ( dopo due mesi trascorsi! ) mi si accusava di “diffamazione del Comune” e di “pubblici atti di insubordinazione” per cui mi si invitava a presentare deduzioni scritte entro il termine perentorio di quindici giorni. Era evidente, in queste due lettere, la mano di Michele Presutto, quello che mi aveva invitato ad astenermi, per il futuro, dall’ instaurare una prolissa quanto inutile corrispondenza e lo immaginavo, col suo sorrisetto soddisfatto e la schiuma agli angoli della bocca, ricevere i complimenti del sindaco per quella efficace notazione di chiusura. A suo tempo, ad Antonio Carafa che, citando a memoria quella eleganza, incisiva come un fendente, e facendosi grandi risate, aveva cacciato una copia di quella lettera dalla tasca per mostrarmi di esserne in possesso, avevo risposto: “Da oggi le dovranno leggere bene e ‘tutte’ le mie prolisse e inutili lettere!”. La cosa strana consisteva nel fatto che mi si contestava qualcosa facendo solo un generico e vago riferimento al “vigente Regolamento Organico” e a “precisi gravami” che rimanevano, tuttavia, del tutto imprecisati per la mancata individuazione dell’articolo in base al quale l’amministrazione era “obbligata” ad elevarmi l’addebito né, tantomeno, si precisavano le frasi che avrebbero dato luogo alla “diffamazione del Comune”, addirittura sottraendosi dichiaratamente alla loro individuazione in quanto il farlo veniva ritenuto “superfluo” (sic!) Michele Presutto aveva dovuto arrampicarsi sugli specchi per esprimere la volontà del Sindaco senza poter fare riferimento ad alcuno degli articoli del Regolamento!
Capitolo QUARTO GIORNI FATIDICI
La musica del sito sanseveropuntoit 27 maggio 2022 Prot.11 del 07/06/1984 Prot.13 del 11/06/1984 Prot.15 del 12/06/1984 Prot.12 del 07/06/1984 Prot.14 del 12/06/1984 indietro continua
LETTERA di Cologno DEL 7 GIUGNO 1984
LETTERA del Ragioniere Capo del 8 giugno 1984
LETTERA di risposta DEL 11 GIUGNO 1984
LETTERA del Sindaco DEL 12 GIUGNO 1984 - n.1
LETTERA del Sindaco DEL 12 GIUGNO 1984 - n.2