MUSEO DELLA CATTEDRALEDI SAN SEVERO CREDITS: a cura di Roberto PasquandreaIL MUSEO: gli argentiTrairepertidimaggiorerilevanzaartisticapossiamoammirareun superbobaldacchinodiargento,argentodoratoebronzodorato, operadelmaestroPietroFlorio(bollatoredal1832al1839e presenteconquattroreliquiarinellacattedralediAmalfi),utilizzato per le solenni esposizioni eucaristiche. Altrettantoammirevoleèilmaestosoostensoriod'argento, commissionatodamons.Antonio La ScalaalmaestroGennaro Russo,delqualesihannonotiziefindagl'inizidelXIXsecolo(un ostensoriodellostessoautoresitrovanellacattedralediAmalfie porta questa incisione: A. D. 1850). Suquestaraffinatissimaoperad'arte,lamoltepliceraffigurazioneallegorica (ilTetramorfo,cioèisimbolideiquattroevangelisti,l’Agnellopasqualesul librodeisettesigillidell'Apocalisse,laFedecheilluminal'universo,il pellicano,simbolodiCristo,chesilasciadivoraredaisuoipiccoli,ipampini conigrappolid'uvaedifascidispighedigrano)sifonde meravigliosamenteconunfastosoornato,dandovitaadun‘unicum’del qualesirestaammaliatidallastraordinariaresaesteticaeprofondamente toccati dalla lezione di teologia eucaristica che impartisce. TragliostensorivisibilinelMuseo,richiamalanostraattenzioneun ostensoriod'oro,commissionatonel1938aifratelliTavanidiRomain occasione del 1° Congresso Eucaristico Diocesano. Unostensoriod'argento,ilpiùantico,conlosferalechesiergesudi uncuorefiammeggianteesostenutodadueangeli,una iconografiaquasicanonicaepiùvoltereiteratanel‘700,sebbenecon variantidinonpococonto,e,infineunostensoriod’argento, provenientedallachiesadiSantaLucia,consferalepostoinuna cornucopia,traboccantedigrappolid'uvaespighedigrano,asuavolta sostenuta da due angeli.MoltiicalicipresentinelMuseoetraquestiuncaliced’argento,oroe pietrepreziosedelmaestroNicolaSessa(operantedal1742al1769), probabilmente appartenuto alle Benedettine; uncaliced’argentoeseguitodalcelebreMichelePane,bollatorea Napolidal1830al1860,cherecaasbalzoisimbolidellapassionedi Cristo; uncaliced’argento,instileneoclassico,eseguitodaVincenzo Bonomo,attivoaNapolidallafinedelSettecentoagl’inizi dell'Ottocento;un calice d’argento di Luigi Pane, morto a Napoli nel 1740; duecalicid'argentodelXVIIsecolo,unononbollato,l’altrodi argentiere non identificato, lavorati a cesello e traforo e, infine cinque calici d'argento, assegnabili al XVIII e XIX secolo. Intregrandicartegloria,duecandelieriedunCrocifissoperaltare(tuttidi PietroFlorio),sifondonoinpienaarmoniareminiscenzebaroccheelagià consolidata lezione del Neoclassicismo. Possiamo,poi,ammirarediverseaureole,dicuiunadiargentodorato,di PasqualeSchisano,bollatorenel1830e1832,cheeseguìaltrilavorinella cattedrale di Otranto equattrocoroned’argento,unadellequaliportalafirmadiVincenzo D'Onofrio,cheoperòaNapolidal1830al1850,alcunibollidelqualesi trovanosudiuncalicedelsantuariodiSantaMariadell'Arcoesudiun incensiere della chiesa dei Gerolomini in Napoli. OltreaipastoralideivescoviAdeodatoSummantico,GiuliodeTommasi, Valentino Vailati e Silvio Cesare Bonicelli, sononotevoliquattrograndilampadeadoliod’argento,dicuiunarecail bollodiPietroFlorioedun’altraquelladiMichelePane.Splendida,perla sualavorazione(fusione,ceselloesbalzo),èlalampadadelXVIIsecoloche si pensa provenga dal soppresso convento benedettino.Possiamo,quindi,apprezzarel’elevatacaraturaartisticadiuntabernacolo mobile,operadiVincenzoCaruso,mentreancoradiMichelePane sonounvassoio,unabacileedun'anforadiargentocon stemmadelvescovoGiulio De Tommasi,utilizzati durante le celebrazioni dei pontificali. Lastupendapergamenaconbordidipinti,chesitrovanellaprimasala,servì perredigerel’attodifondazionedelMonteFrumentario:unpio sodalizioistituitonel1718dalvescovoAdeodato Summantico,che lofinalizzòalprestitodigranoabassotassod'interesseaicontadini indigenti,peraffrancarlidallasconfinataedevastanteingordigia degli usurai.UnodeigioiellidelMuseoèrappresentatodaunreliquiarioinpietracon coperchiodialabastro,conilqualeEimerado,primovescovodella distruttaDragonara,consacrònel1045lachiesadiSantaMariaa Maredell'abbaziabenedettinadi Tremiti,chesubitodopoquell’evento saràannoveratatraicenobicassinesipiùricchiepotentidell’Italia meridionale. Degnidiparticolarenotasonoancheiquattropiattidacollettain rame~cipro,databilidalXIIIalXVIsecolo,eseguitiverosimilmenteda Ebrei, e forse anche da Saraceni, che avevano il loro ghetto in San Severo. IlseicentescoCrocifissoinbronzo,argentoelapislazzulieraquello chel’arcidiaconoconsegnavaalnovellovescovoquandoquesti prendeva possesso della Cattedrale. Repertidigrandesuggestione,sebbenealquantotruculenti,sono rappresentati,poi,dadiversicilicieflagelliditerrificantecapacitàlesiva, resipiùraccapricciantidalletraccedisanguecheancoraliricoprono.E’ verosimile che provengano dal monastero di San Lorenzo.