sanseveropuntoit, 8 maggio 2019
Poco tempo dedicherò ad un’altra persona con la quale ho avuto a che fare nel mese di dicembre dello scorso anno. Un avvocato e, precisamente, l’avvocato Fabio Speranza iscritto nell’ordine degli avvocati di Brindisi. Il suo nome mi fu consigliato da una persona conosciuta nel mese di agosto dello scorso anno e con la quale ebbi modo di poter stabilire un buon rapporto per aver avuto occasione di incontrarlo più volte per delle riparazioni al mio mezzo di trasporto. In una di queste ultime occasioni gli chiesi, senza aggiungere particolari, se poteva mettermi in contatto con un avvocato di sua conoscenza al quale sottoporre un mio dubbio legale. A quel tempo ero ancora in attesa, per quanto con scemata fiducia per il tempo trascorso, di un contatto da parte di Radio Radicale e avevo da chiarire a me stesso il dubbio che mi era rimasto sul parere espressomi dalla moglie del mio amico Giovanni nel mese di gennaio e di cui ho parlato nel precedente capitolo, ovvero se era ancora possibile procedere contro gli autori del ‘sequestro’ di persona riconosciuto dalla sentenza della Corte di Appello penale, per quanto solo al fini di un risarcimento civilistico; cosa di cui la moglie del mio amico Giovanni aveva ritenuto tassativamente l’assoluta impraticabilità. Mi dette un indirizzo, un numero di telefono e il nome di un avvocato di Brindisi dicendomi che lo aveva già preavvisato e che dovevo solo chiamarlo per fissare un appuntamento. Fu così che il 14 dicembre del 2018 ebbi modo di incontrare nel suo studio questo avvocato che, devo dire, mi lasciò un’ottima impressione e non solo per il nome che, a mio vedere, era in ogni caso del tutto ben augurante chiamandosi questo Speranza, Fabio Speranza. Dopo la canonica attesa in anticamera, ebbi modo di esporgli per circa un’ora la questione senza omettere che precedenti avvocati mi avevano assicurato che non c’era più modo di procedere in quanto era trascorso troppo tempo dalla sentenza penale del 2008 ed era intervenuta la prescrizione mentre io ero del parere che i termini erano del tutto sussistenti in quanto la sentenza di Cassazione, che aveva rigettato il ricorso presentato dai miei persecutori e confermato la decisione dell’Appello penale, per quanto fosse stata stata emessa nell’aprile del 2009, era stata pubblicata il 23 settembre dello stesso anno e, pertanto, era mia convinzione che il termine di prescrizione per l’azione civile fosse da conteggiarsi da questa data. Chiaramente, oltre a questa questione procedurale, ebbi modo di fargli un complessivo racconto della mia vicenda, dei meriti del mio Ufficio, del TSO, della persecuzione successiva, della ignavia della Procura di Foggia e delle sentenze dei giudici che avevano calpestato, insieme ai miei diritti fondamentali, la stessa Costituzione; del loro totale disinteresse e mancanza di rispetto per la Verità e la Giustizia con sentenze che, in connivente solidarietà con gli imputati, ne avevano assicurato l’impunità. Non ho difficoltà a confessare al mio solidale e solitario lettore quanto mi pesi continuare con il racconto delle assicurazioni che, pur se dette e senza aver visto ‘le carte’, l’avvocato Speranza di Brindisi ebbe a darmi a conforto e conferma, sotto il profilo strettamente legale, della mia opinione e, tanto più, della solidarietà che volle esprimermi sul piano morale e, ancor più, ‘politico’ per la sua netta affermazione di riconoscersi e di apprezzare la battaglia così strenuamente da me sostenuta nel corso degli anni, condividendone del tutto i principi e i valori. parlerò dell’entusiasmo con il quale me ne uscii da quel colloquio dopo aver pagato in acconto e senza battere ciglio il suo onorario. Ciò perché conosco, ahimè, il seguito della storia per cui, anche in questo caso, sono costretto a dire che « parole non ci appulcro »! Non ho motivo, pertanto, di dilungarmi oltre e passo direttamente alla lettera che mi vidi costretto ad inviargli alla fine di febbraio di quest’anno dove è complessivamente riassunto il lasso di tempo trascorso e quanto nel frattempo accaduto.
ILLUSIONI LEGALI
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
ILLUSIONI PERDUTE
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