Tutta qui la storia.
Solo
adesso
che
ho
dovuto
in
queste
pagine,
insieme
alle
lettere
scambiate,
rifarne
il
racconto,
mi
sorge
un
dubbio,
che
riporto
solo
quale
possibile
ipotesi
per
spiegare,
senza
giustificarlo,
quel
comportamento:
che
il
tutto
fosse
legato
ad
una
qualche
gara,
tra
«vecchie
glorie
radicali
da
salotto»,
a
chi
facesse
più
iscrizioni
al
partito
(e
mi
viene
in
mente
quel
film
con
Jack
Lemmon
e
Al
Pacino,
«Americani»,
dove
si
scatenava
la
lotta
tra
i
dipendenti
di
una
società
di
vendita
di
immobili)
per
cui,
quando
si
è
resa
conto,
la
Laura,
che
non
ero
un
possibile
cliente
disposto
ad
alzare
il
suo
punteggio
nella
gara
subendo,
per
ingraziarmela,
la
sua
pressione,
mi
ha
‘mollato’
col
disprezzo
riservato
a
chi
non
è
utile
alla
bisogna
e
non
serve
a
fare
aumentare il prestigio che serve.
Non
riesco
a
trovare
altra
ipotesi
e,
ora
che
non
c’è
più
Massimo
Bordin
con
la
sua
rassegna
stampa,
il
mio
interesse,
se
pure
qualche
volta
ascolto
chi
lo
sostituisce,
è
del
tutto
scemato
verso
la
programmazione
di
Radio
Radicale
che
ora,
devo
dire
-
specie
quando
sento dire «la radio di tutti» - addirittura mi irrita!
sanseveropuntoit, 3 maggio 2019
L’ILLUSIONE DEI DIRITTI UMANI
sanseveropuntoit, 8 maggio 2019
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
ILLUSIONI PERDUTE
UNA POSTILLA
Ho
trovato
il
nome
della
donna
iraniana
condannata
a
essere
frustata
per
non
aver
indossato
il
velo.
E’
l’iraniana
Nasrin
Sotoudeh
,
avvocato,
condannata
a
33anni
di
carcere
e
148
frustate
per
crimini
contro
la
sicurezza
nazionale
e
‘diffusione
di
propaganda
contro
il
sistema
nonché
per
la
difesa
legale
di
donne
accusate
di
non
aver
osservato
l’obbligo
del
velo
e
«per
incitamento
alla
corruzione
e
prostituzione
e
commissione
di
un
atto
peccaminoso
(…)
essendo
apparsa
in
pubblico
senza
il
velo».
Leggo,
sempre
da
Amnesty
International,
che
tale
dura
condanna
è
la
riprova
che
le
autorità
stanno
inasprendo
la
repressione
«incoraggiate
dalla
completa
impunità
di
cui
godono
i
responsabili delle violazioni dei diritti umani
».
Non
so
che
fine
abbia
fatto
la
povera
Nasrin,
se
sia
ancora
viva
dopo
le
148
frustate
o
se,
ancora
viva,
stia
a
curarsi
in
un
carcere
iraniano
per
i
prossimi
33
anni
e
neppure
so
che
cosa
stiano
facendo
e
che
cosa
faranno
le
prefiche
radicali
nel
frattempo,
dopo
che
la
povera
Nasrin
è
passata
di
moda,
in
attesa
della
prossima
vittima
del
calpestamento
dei
diritti
civili
della
persona
in
qualche
paese
lontano…
dagli
occhi
e
dal
cuore,
per
poter
esibire la loro protesta con vivo clamore.
Chiaramente
in
Italia
queste
cose
non
possono
accadere
e
si
è
aperta
una
sottoscrizione
per
indurre
l’Iran
a
cambiare
le
proprie
leggi.
In
Italia
,
invece,
le
leggi
ce
le
abbiamo!
Siamo
civili
e
non
occorrono
le
frustate
per
far
fuori
chi
è
contro
il
Sistema:
basta
ricoverarlo
con
un
TSO
falso,
togliergli
l’ufficio
e
farlo
stare
per
sei
anni
e
mezzo
senza
lavorare
in
un
corridoio
per
umiliarlo;
salvo,
poi,
accusarlo
di
aver
rubato
lo
stipendio,
mentre
i
responsabili
delle
violazioni
dei
diritti
umani
-
medici
e
funzionari,
politici
e
magistrati
collusi
-
godono
di
completa
impunità
proprio
come
accade
in
Iran
e
senza
che
nessuno
protesti.
Qual’è la differenza!?
Mica ti abbiamo frustato! E, allora, di cosa ti lamenti?
Siamo
in
un
paese
civile
e
ti
facciamo
fuori
«civilmente»
e…
in
silenzio!
Ma
c’è
un’altra
differenza
che
la
Laura
Arconti
,
Radio
Radicale
e
tutti
quelli
che
protestano
contro
l’Iran
e
a
favore
di
Nasrin
Sotoudeh
non
considerano:
lì
c’è
una
legge
che,
per
quanto
assurda,
incivile
e
invereconda
per
il
nostro
senso
comune,
prevede
quelle
pene;
in
Italia
c’è
una
Costituzione
e
un
Codice
Penale e Civile che la violazione dei diritti umani la vieta!