Svanito. Tutto perso, senza remissione. La vita e sogno, caro Calderon! E siamo in questa Barca! Ed io, un povero Sigismondo vittima di questa sorte, mi sarei risvegliato un giorno da quell’incubo! No, no, pensavo. Questa è una prova! Vogliono vedere se resisto! Poi, nel finale, interviene la dea bendata e si rimette a posto ordine e giustiza. Ma, pur tuttavia, restava la stranezza della cosa. Restava del tutto inconcepibile che per quello che avevo scritto e che avevo pubblicato anche sulla stampa locale con affermazioni pesanti anche per un cittadino qualsiasi (pensa tu se è un impiegato comunale!) con le quali definivo l’Amministrazione comunale e taluni di quei sordidi individui, non ricevessi risposta alle mie espresse accuse e alle mie pesanti aggettivazioni. TANTO A TE NON TI SENTE NESSUNO, aveva detto il Gianmario Senaldi, «l’architetto di Milano». E, infatti, se raccontavo a qualcuno quello che mi era accaduto, mi rispondevano increduli o con la frase che mi graffiava «…bisogna vedere come stanno le cose…» oppure: «Questa è la tua campana…». E intanto quel cancro, quel grumo, pesava, rodeva. Avviliva. Guastava la vita! E quando ingigantiva, quando quel peso diventava insopportabile da vivere, allora esplodevo in lettere chilometriche ai giornali nelle quali esternavo il mio disdoro, la mia rabbia impotente, la mia richiesta d’aiuto. E ogni volta restavano deluse le mie aspettative. Nell’indifferenza e nel silenzio quegli appelli morivano. Che sia diventato folle, visto che quanto mi accade sembra a tutti del tutto normale? E poi c’era stata quella conferma illuminante di «Famiglia Cristiana»: che non poteva dare spazio ad una situazione tanto normale nella Pubblica Amministrazione. E forse era normale. E’ NORMALE! Normale che sia stato privato della gioia del mio lavoro, che sia stato il mio Ufficio depennato dalla dotazione organica per eliminare così dalla stessa il mio nome? In fin dei conti che hanno fatto? Ti hanno mandato in manicomio, ti hanno tolto l’Ufficio, ti hanno tolto il lavoro, ti hanno tolto la parola ma non lo stipendio e… mica ti hanno ucciso! Invece di mandarti un killer, invece di farti ammazzare, ti hanno mandato un ignobile certificatore, un Carafa qualsiasi, questa volta (per chi ha orecchie…) in veste di dottore! La morte in-civile! Ma che dire ancora? Fare ancora la giaculatoria delle mie lamentele, dei soprusi subiti, della illegalità perpetrate da quel Comune da Repubblica delle Bananas?
Capitolo Quarto
Il silenzio è mafia (3)
sans everopuntoit, 8 aprile 2017
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CAPITOLO QUARTO ll Silenzio è Mafia
AVANTI AVANTI