LA LETTERA «CONTRO» GIANNI LANNES 5 giugno 2014 a) PREMESSA Mi chiamo Giovannantonio Macchiarola, già dipendente del Comune di San Severo con l’ultima funzione svolta di Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico, e ho avuto occasione, alcuni mesi fa, di leggere in rete, sul sito http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/ tenuto da Gianni Lannes - giornalista free-lance - un suo articolo nel quale vengo citato alquanto a sproposito sotto il titolo "SEI COMUNISTA? ALLORA IN MANICOMIO." Le inesattezze e la superficialità del testo (postato nel lontano 23.8.2012) hanno, nell'immediato, suscitato una cocente reazione di disappunto e mi sono astenuto dal darvi risposta solo per non riattualizzare la sofferenza, il dolore, l'angoscia e la rabbia impotente per il fattaccio di cui sono stato vittima nel lontano 2001 e le conseguenze che ciò ha comportato dal punto di vista morale, professionale e sociale, tali da aver cambiato e distrutto la mia vita e che continuano a ferirmi. Confesso che, dopo quella lettura, non c'è stato giorno in cui non si sia ripresentato alla memoria quell'episodio e le successive persecuzioni di cui sono stato vittima fino a tutto il 2007, sempre ricamando l'idea di dare risposta al giornalista per evidenziargli le inesattezze, rimproverarlo della superficialità e parzialità del suo articolo, nonché per sollecitarlo ad una correzione dello stesso e rinfacciargli, infine, l'omertà, o la negligenza, di cui si era reso responsabile ai miei occhi ma, ancor di più, della strumentalizzazione che faceva del mio caso. Per “liberarmi” di questo assillo, mi sono infine deciso a redigere questa memoria - cosa che mi è costata non poco - da inviargli perché ne faccia oggetto di pubblicazione sul suo sito, dandogli la dovuta visibilità, con l’augurio che ciò serva a dare testimonianza e risonanza alla gravità dei fatti che mi hanno riguardato e a farsene realmente paladino oltre che a rendere conto delle effettive circostanze delle mie tribolazioni nel corso di quasi sette anni (dal 6 giugno 2001 a tutto il 3l dicembre 2007), che la superficialità dei giudici e la stessa imperizia e sufficienza, per non dir altro, dei miei avvocati hanno omesso o tralasciato di far risaltare. Dopo questa lettura, chi avrà la curiosità di conoscere la esemplare e del tutto encomiabile attività da me svolta nella funzione di Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di San Severo, tanto da meritare di essere, tra l’altro, annoverato tra i migliori 100 uffici di tutta la Pubblica Amministrazione italiana, potrà dare un’occhiata al curriculum allegato, dalla visione del quale potrà emergere con più evidenza la prevaricazione e il vilipendio di cui sono stato vittima. Altre notizie (lettere, documenti e denunce) sono visualizzabili al sito www.sansevero.it aggiornato fino all’anno 2004. b) IL COMMENTO Nel commentare il post di Gianni Lannes, ritengo opportuno premettere qualche osservazione, per quanto parziale, sul cosiddetto “Quarto potere”: LA STAMPA. Di tutte le lettere inviate nel tempo ai giornali, con le quali ho creduto di poter denunciare alla pubblica opinione il mio caso, una sola ha ricevuto risposta: quella inviata a Famiglia Cristiana, nella quale mi si diceva, testuale, che Episodi di mobbing o di pessima gestione della pubblica amministrazione sono all'ordine del giorno, purtroppo: i giornali ricevono migliaia di segnalazioni, di alcune si parla, di tutte è impossibile. Il solo utile e autorevole intervento può essere quello della magistratura. ” (sic!) Altre due mie missive sono state pubblicate su alcuni post giornalistici tenuti sul sito del Corriere della Sera, dove le ho rinvenute anni dopo, senza un commento e senza alcun riscontro e venendone a conoscenza per puro caso. A questa “attenzione” devo, debitamente, aggiungere un articolo pubblicato nel 2001 su “Protagonisti”, una testata periodica foggiana, e la considerazione avuta nei miei confronti da un foglio locale “Il Campanile” che, dal 2002, e fino a quando lo ha ritenuto utile e/o opportuno, ha dato spazio alla mia vicenda anche con la pubblicazione di mie diverse lettere e articoli senza che ciò suscitasse, tuttavia, un diffuso sdegno nella morente opinione pubblica di San Severo o riuscisse ad avere una valenza “politica” incisiva. Devo ancora far presente che quando riponevo tutta la mia fiducia nei Carabinieri di San Severo che hanno accolto e trasmesso le mie innumerevoli denunce nel corso di anni, un maresciallo che aveva coadiuvato le indagini e ascoltato quali testimoni alcune delle persone sotto accusa, dopo aver verificato la gravità delle deposizioni rese a verbale, che avrebbero dovuto, a suo dire, far scattare l’obbligo dell’arresto immediato, ebbe a dirmi: “Quello che le hanno fatto è assurdo e micidiale! Ma vuole risolvere la questione? Vada in televisione… e vedrà come si muoveranno”, intendendo, con questo, la Magistratura.
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Queste pagine sono una rielaborazione grafica di contenuti già pubblicati nel 2014
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