Lufficiochenoncè
L’ARMA SI MUOVE?
…segue
È
di
quello
stesso
giorno
il
verbale
reso
da
mia
moglie
dalla
quale
ero
separato dal mese di novembre dell’anno precedente.
A questa testimonianza non ho nulla da aggiungere.
Ho
da
far
notare,
invece,
come
queste
due
acquisizioni
di
testimonianze
da
parte
dei
Carabinieri
esaurirono
il
pronto
intervento
dell’Arma
seguito
alla presentazione della mia analitica denuncia.
L’inazione
più
assoluta
in
quanto,
come
sarà
riportato
di
seguito,
le
indagini
ripresero solo alla fine del mese di gennaio del 2002, dopo sei mesi.
Chiaramente
non
ne
ero
consapevole.
La
fiducia
nell’Arma
da
parte
mia
era
incrollabile
e
assoluta
alla
luce
del
comportamento
di
quel
Maresciallo
che
non
sembrava
vero.
Anzi,
ero
del
tutto
convinto
che
la
denuncia
che
avevo
presentato
il
4
di
luglio
fosse
già
stata
trasmessa
in
Procura
così
da
avvalorare,
ulteriormente,
la
copia
che
avevo
spedito
con
posta
raccomandata
il
30
giugno
per
cui
avrei
dovuto
aspettare
qualche
giorno,
forse
qualche
mese,
per
averne
riscontro
ed
essere
reintegrato
nel
mio
ruolo
annullando
l’offesa
di
quella
azione
ignobile
e,
riscattato
del
torto
subito,
tornare sul Comune come un eroe!
Illusioni?
Certo! Mi stavo illudendo.
Non
meritavo
quella
sorte
e
la
Giustizia
e
la
Verità
avrebbero
avuto
la
meglio
sul
sopruso
e
la
prevaricazione.
Non
poteva
essere
diversamente
tanto
era
abnorme
e,
addirittura,
inconcepibile,
tanto
da
far
sospettare
di
delirio
chi
lo
affermasse,
un
simile
comportamento
da
parte
di
una
Pubblica Amministrazione.
Mica
siamo
nel
medioevo
quando
il
potere
non
aveva
un
limite
nella
legge
o
in
una
autorità
superiore
che
ne
sanzionasse
gli
abusi.
Vivo
in
una
Nazione
civile,
non
nella
tribù
dei
Baluba!
Non
viviamo
sotto
una
dittatura
che
possa
consentirsi
ogni
eccesso,
che
possa
impunemente
commettere
qualsiasi delitto senza pagarne la conseguenza.
C’è
una
civiltà,
ci
sono
leggi
che
mi
proteggono
e
magistrati
che
intervengono
se
vengono
ignorati
i
miei
diritti,
se
viene
calpestata
la
mia
dignità di essere umano, di persona.
Non
sono
uno
schiavo
di
cui
il
padrone
dispone
come
vuole.
Anche
nella
antica Roma c’erano leggi che limitavano il potere di disporne!
Una illusione!
Ma
non
è
forse
l’illusione
quella
che
ci
consente
di
vivere
ogni
giorno
pensando che ci sveglieremo vivi anche il giorno dopo?
E
non
è
nell’illusione
che
troviamo
rifugio
quando
i
dolori
della
vita
diventano insoffribili?
Rimanevo, pertanto, in attesa di riscatto come Gobbe!
Bisognava solo resistere!
Espongo
di
seguito
il
foglio,
ricavato
dalla
copia
del
fascicolo
agli
atti
della
Procura
della
Repubblica
di
Foggia,
da
dove
si
evince
il
ricevimento,
in
data
4
luglio,
della
Denuncia
inviata
il
30
giugno
e
l’assegnazione,
in
data 10 luglio, del fascicolo alla dott.ssa Orlando.
Il
fatto
che
sia
stato
convocato
da
tale
dottoressa
ben
oltre
sei
mesi
dopo
l’assegnazione
della
pratica,
dimostra
al
meglio
come
funziona
la
Giustizia
in
questa
Italia
da
barzelletta
e
quanto
sia
tenuta
in
conto
l’obbligatorietà dell’azione penale in questa Repubblica delle Bananas!
Capitolo DODICESIMO
L’UFFICIO CHE NON C’E’