Lufficiochenoncè LE PROVE DELLA FOLLIA, DI CHI? …continua Per rendere completo il quadro, occorre aggiungere le pagine di anamnesi con le quali si dava conto del mio stato psichico in quei giorni di ospedale. Un appassionato della Settimana Enigmistica potrebbe divertirsi a fare il gioco delle differenze tra quello che hanno scritto il primo giorno a confronto dell’ultimo della mia permanenza. Non ci sarebbe, poi, bisogno di chiamare il Tenente Colombo ad esaminare quel primo documento, firmato, tra gli altri dallo Stoduto a cui si deve, certamente, la spunta sulla parola «delirante». Solo che, poi, dovrebbe, lo Stoduto, o Stolido che è meglio, spiegare come possa coniugarsi quella sua aggettivazione a conferma della diagnosi dei medici spergiuri, con la spunta delle altre caselle! Un «DELIRANTE» che, nello stesso tempo, ha uno sguardo vivace, un linguaggio normale, una aggressività non presente, ordinato e pulito per quel che riguarda l’igiene personale e che comunica con gli operatori, accetta le regole sociali e, dulcis in fondo, ha uno stato vigile di coscienza! Come giudicare questo scienziato? Un uomo da poco che ha comprato la laurea vendendo l’anima al diavolo? Uno spergiuro non di Ippocrate ma della più normale logica? E si potrebbe continuare se questo servisse a redimerlo e se valesse la pena di farlo. In conclusione, un essere che vale, quanto il Fernando Carafa ovvero meno di ciò che evacua! Solo per liberarmi delle altre carte che ho racimolato in questi giorni, aggiungo anche quelle che riguardano, infine, le mie dimissione dal reparto psichiatrico.
sanseveropuntoit, 20 luglio 2023 La musica del sito
Capitolo UNDICESIMO L’UFFICIO CHE NON C’E’
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