Lufficiochenoncè L’ASSURDA RAGNATELA …continua Il giorno dopo ebbi il colloquio con il primario, il dott. Antonio Pettolino, al quale raccontai il fattaccio e circostanziandogli come io non fossi un dipendente qualsiasi nell’ambito del Comune dove avevo la funzione di responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico, dandogli conto delle tante cose importanti che avevo fatto e che quello di cui ero stato vittima era solo un complotto architettato dai nemici di Cologno che ora si vendicavano per averlo difeso dagli attacchi alla sua funzione di Direttore Generale del Comune. “Il fatto che lei viene dimesso in anticipo, dopo solo cinque giorni, è già uno schiaffo morale al sindaco che ha firmato l’Ordinanza con la quale ha disposto il Tso. Si consoli di questo!” Fu molto gentile, comunque e, interessato al Cd-Rom di cui gli avevo parlato mi chiese se fossi stato disponibile a farne una illustrazione ai ricoverati del reparto. La cosa mi parve strana ma, comunque, l’accettai, e una settimana dopo ero di ritorno in quell’ospedale per far vedere a lui e agli altri miei “colleghi” di sventura l’opera di cui ero tanto orgoglioso. Mi consigliò di approfittare dei trenta giorni di riposo che mi avrebbero tenuto lontano dal Comune consigliandomi, inoltre, di rivolgermi a qualcuno per superare il trauma che avevo subito. La mia diffidenza verso la psichiatria era, comunque, ampiamente confermata da quello che avevo veduto in quei giorni; l’indifferente ascolto delle circostanze che avevo riferito nei colloqui avuti con medici diversi, psichiatri o psicologi che fossero, senza averne un riscontro o solo un’eco se non il loro silenzio asettico e professionale. “Non le dico di rivolgersi ad uno psichiatra” aggiunse “ma a qualcuno…, ad uno psicologo, per esempio, che possa esserle di aiuto in questo momento. Qualcuno di cui abbia fiducia. Ha pur sempre vissuto un momento traumatico e” aggiunse ancora “stia lontano dal Comune, almeno in questo primo periodo”. Quella mattina era venuto a prendermi Peppino Donnanno che la sera prima, quando era venuto, come sempre, a trovarmi, avevo avvisato del mio “rilascio” nella giornata seguente.
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Capitolo UNDICESIMO L’UFFICIO CHE NON C’E’
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