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LE PROVE DELLA FOLLIA, DI CHI?
Chiarisco
che
venni
in
possesso
della
Cartella
Clinica
riguardante
il
mio
ricovero
in
Trattamento
Sanitario
Obbligatorio
solo
nel
mese
di
ottobre
di
quell’anno
2001
ma
ritengo
che
per
evitare
confusioni
e
accavallamenti
di
fatti
di
cui,
se
pure
accaduti
in
precedenza,
sono
venuto
a
conoscenza
solo
tempo
dopo,
l’unico
modo
per
evitare
salti
temporali
spaesanti
sia
quello
di
seguire
l’ordine
cronologico.
Sarà
opportuno,
pertanto,
riportare
a
questo
momento
e
a
questo
punto
della
storia
quanto
contenuto
in
questa cartella clinica.
Devo
aggiungere,
a
questo
proposito,
che
sono
stato
molto
indeciso
se
riportare
quelle
pagine,
scritte
con
la
fretta
tipica
dei
dottori
che
non
hanno
tempo
per
rendersi
intellegibili.
Ciò
per
non
omettere
nulla,
anche
quanto
sia
troppo
personale
in
quanto
sono
convinto
che
“la
verità
vi
farà
liberi”,
come
da
qualche
parte
risulta
riportato;
motto,
questo
che,
tra
l’altro,
appariva
a
premessa
del
mio
sito
già
nel
2004,
quanto
stentavo
a
comporre
le
pagine
da
pubblicare, non sapendo come fare e incerto su cosa dire.
Mi
sono
persino
sottoposto
al
paziente
stillicidio
di
decifrare
quei
resoconti
dei
colloqui
a
cui
fui
sottoposto
nei
giorni
di
ricovero,
pensando
di
farne
una
trascrizione
da
accompagnare
alle
copie
dell’originale
ma,
alla
fine,
vi
ho
rinunciato,
reputando
che
una
trascrizione
con
troppi
puntini
sospensivi
avrebbe
inutilmente
appesantito
il
racconto
senza,
tra
l’altro,
aggiungervi
nulla
di
importante
o
di
significativo
che
valesse
la
pena
di
riportare;
solo
la
dimostrazione
di
una
scienza
inutile,
ridotta
unicamente
a
un
intervento
“chimico”,
con
farmaci
somministrati
non
per
guarire
ma
al
solo
fine
di
“imbonire”
il
“paziente”
per
impedirgli
di
essere
lucido e farsi consapevole del suo vissuto.
Mi
basta,
pertanto,
riportare
solo
quei
fogli
che
reputo
importanti
per definire i tasselli di questo racconto.
Partiamo, quindi, dall’inizio!
continua…
Capitolo UNDICESIMO
L’UFFICIO CHE NON C’E’