Lufficiochenoncera
DIRIGENTI, VIL RAZZA DANNATA!
Nel
frattempo,
vista
la
mancanza
di
riscontro
alla
mia
lettera
del
5
maggio
e
pensando
di
poter
far
da
sprone
all’assessore
e
al
Dirigente
di
Settore
a
predisporre
il
manifesto
concordato,
rinviavo
quei
cittadini
che
mi
si
rivolgevano
a
presentare
le
nuove
domande
agli
uffici
centrali,
provvedendo
a
darne
notizia
anche
con
l’affissione
di
una
locandina
all’esterno dell’Ufficio.
Rimasi,
quindi,
del
tutto
sconcertato
nel
ricevere,
in
data
28
maggio,
addirittura
una
diffida
per
la
faccenda
dell’assegno
a
firma
di
Silvana
Belmonte, Dirigente del 1° Settore e, ormai, mia nemica dichiarata.
Non
me
ne
preoccupai
più
di
tanto
e,
nei
giorni
successivi,
approntai
la
mia
risposta
a
quella
diffida,
tralasciando
due
episodi
accaduti
nel
frattempo e ai quali non detti alcuna importanza.
In
quei
giorni,
era
venuto
in
Ufficio
uno
sconosciuto
assessore
del
Comune
di
Apricena
con
la
pretesa
che
gli
fornissi
all’istante
il
modello
per
presentare
la
domanda
del
“Prestito
d’onore”
e
che,
al
mio
invito
a
rivolgersi
al
non
distante
ufficio
preposto
che
mi
aveva
sottratto
quel
compito,
insistette
con
tono
imperioso
che
io
mi
recassi,
seduta
stante!,
a
reperirlo
per
fargliene
consegna
per
cui,
al
mio
rifiuto
di
sottopormi
a
quella
vessazione,
andò
via
minacciandomi
che
mi
avrebbe
fatto
cacciare
dal mio ufficio.
L’altro
episodio
fu
la
visita
del
Balice
Giorgio,
venuto
a
trovarmi
con
la
Belmonte
Silvana
e
con
due
vigili
che,
dietro
suo
ordine,
strapparono
l’avviso
con
cui
invitavo
i
cittadini
interessati
all’assegno
a
recarsi
presso
gli
uffici
centrali
e,
quando,
innervosito
da
quella
invadenza,
mi
accesi
una
sigaretta,
mentre
protestavo
contro
la
Belmonte
ricordandole
le
sue
responsabilità
e
il
convincimento,
da
lei
condiviso,
che
non
fosse
un
mio
compito
quello
degli
assegni,
come
avrei
chiarito
con
la
risposta
alla
sua
diffida,
il
Balice
trovò
il
destro
per
invitare
i
vigili
a
multarmi
perché,
fumando in un ufficio pubblico, stavo contravvenendo alla Legge!
Un’altra
provocazione,
soltanto,
alla
quale
non
detti
peso
e
il
primo
giorno
del mese di Giugno, presentai la mia risposta alla diffida ricevuta.
Per
quanto
fosse
trascorso
qualche
giorno,
ritrovo
tra
le
mie
carte
il
successivo
ordine
di
servizio,
recante
la
stessa
data
della
mia
risposta,
senza
che
in
questo
si
facesse
alcuna
eco
o
riferimento
alla
mia
precedente
come
sarebbe stato corretto in una Amministrazione civile.
segue…
Capitolo DECIMO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
Parte quINTA