Lufficiochenoncera GIORGIO BALICE, UN SEGRETARIO ALLA BERLINA Ho detto che avevo fatto richiesta di copia della delibera di Giunta con cui si sanciva la fine di Cologno quale Direttore Generale. La richiesta fu prima ritardata e poi respinta in circostanze di cui detti conto in un’altra mia lettera inviata al Sindaco e, ancora una volta, a tutti i dirigenti, in data 10 maggio 2001 . Il sottoscritto Macchiarola Giovannantonio, in servizio di ruolo presso questo Comune, porta a conoscenza della S.V., nella propria e specifica responsabilità dell'Ufficio Relazioni con il pubblico della Città di San Severo, quanto segue: a) -che, nella giornata di lunedì, 30 aprile 2001 ha inoltrato alla S.V. richiesta scritta per ottenere copia dell'atto di Giunta n. 120, deliberato nella seduta tenutasi nella medesima mattinata e affisso contestualmente all'Albo Pretorio del Comune; b) -che il giorno 4 maggio 2001, avendo richiesto l'esito della stessa al Sig. Carlo Florio, Suo Capo di Gabinetto, veniva invitato a rivolgersi alla dott.ssa Belmonte nella funzione di incaricata della Direzione del Settore; c) -che, essendosi rivolto alla dirigente incaricata della responsabilità del procedimento avviato con la richiesta del 30 aprile 2001, ne riceveva risposta verbale che non poteva procedersi all'accoglimento della richiesta in quanto la stessa era priva di motivazione; d) -che, alla interlocuzione dello scrivente, intesa a precisare la necessità come al rifiuto ad una richiesta posta per iscritto era necessario corrispondere parimenti e con la espressa indicazione dell'articolo di legge ostativo all'accoglimento della richiesta, la medesima dirigente rispondeva con la giustificazione di essere, per il momento, oberata di lavoro per la concomitanza delle elezioni politiche del 13 giugno 2001; e) -che alla successiva osservazione, espressa quale dipendente comunale, sulla inopportunità di destinare una richiesta di "routine", che non richiede, tra l'altro, alcuna istruttoria speciale, a un dirigente tanto oberato, la medesima dirigente rispondeva che avrebbe dato ragione per iscritto della impossibilità di esaudire la richiesta nel termine di 30 giorni, come stabilito, a suo dire, dalla legge; f) -che, avendo lo scrivente pensato di sottoporre la questione al Segretario Generale, si recava presso l'ufficio dello stesso seguito, in quel momento, dal Sig. Rago, consigliere e capogruppo consiliare, che, alla presenza di due cittadini e dell'assessore all'urbanistica, sig. Mirando, nonché dell'assessore al personale, sig. Caposiena, lamentava ostacoli all'ottenimento della medesima delibera di Giunta n. 120 e meritava tutta l'attenzione del dott. Balice che provvedeva, in via telefonica, a impartire le opportune disposizioni per l'esaudimento immediato della richiesta; g) -che, al cospetto delle medesime persone citate, lo scrivente faceva presente che lo stesso ostacolo era stato inopinatamente opposto alla propria richiesta avanzata ben quattro giorni prima; h) -che, non avendo il Segretario Generale, dott. Balice, evidentemente riconosciuto nella persona dello scrivente un solerte ed efficiente collaboratore di questa Amministrazione e avendone richieste le generalità, queste gli venivano prontamente, e stentoreamente, declinate per sua conoscenza ; Mi fermo qui giacché la premessa continua fino alla lettera r) per poi addentrarsi, per un’altra intera pagina, nella disanima della legge in questione per dimostrare, a suon di articoli, l’ignoranza e l’abuso di quel Segretario comunale da poco e della manetuncola Dirigente del Settore, la Silvana Belmonte, che in abuso e ignoranza gli teneva servile bordone. Ormai poco tempo mi resta e troppo lunga è la strada da percorre per arrivare alla conclusione di questo racconto. In più, la sua lettura integrale potrebbe interessare soltanto chi volesse avere cognizione dei diritti che gli competono quale cittadino, o chi ne avesse interesse di studio o volesse soltanto approfondire la questione per propria cultura personale. segue…
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Capitolo DECIMO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quINTA
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