Lufficiochenoncera
DIRIGENTI, VIL RAZZA D’ANNATA!
Incontrato
nuovamente
l’Assessore
Raffaele
Bentivoglio
nei
primi
giorni
del
mese
di
maggio,
gli
feci
ancora
una
volta
presente
la
necessità
di
provvedere
alla
affissione
del
manifesto
per
la
consegna
delle
domande
per
l’assegno di maternità e per il nucleo familiare.
Alla
solita
risposta,
cioè
che
ne
aveva
affidato
l’incarico
a
Vaccarella
e
che
questi
vi
stava
provvedendo,
feci,
inoltre,
presente
che
era
necessario
procedervi
con
immediatezza
in
quanto,
se
l’affissione
avveniva,
data
la
ravvicinata
cadenza
della
Festa
Patronale,
in
quei
giorni
festivi,
sarebbe
servita ben poco a dare diffusione alla notizia.
Promise
che
vi
avrebbe
provveduto
immediatamente
ma,
non
avevo
più
alcuna
fiducia
in
un
assessore
per
finta
e,
tantomeno,
del
Dirigente
incapace
di
assumersi
le
responsabilità
di
competenza.
Ero
venuto,
inoltre,
a
conoscenza
di
voci
e
malignità
tese
a
screditare
la
mia
persona
e
il
mio
ruolo di responsabile Urp.
Per
questo
motivo
sentii
la
necessità
di
esprimere
per
iscritto
le
mie
rimostranze
al
riguardo
che,
nel
tentativo
di
coinvolgerli,
inviai
a
tutti
i
Dirigenti del Comune il 5 di maggio.
In
questa
ricordavo
i
“
ripetuti
e
imperterriti
solleciti
”
per
dare
soluzione
al
problema
dell’assegno,
sia
con
riferimento
alle
lettere
precedenti
che
all’incontro
avuto
con
“
alcuni
”
dirigenti
e
in
presenza
dell’assessore
ai
Servizi
Sociali,
in
cui
si
era
convenuto
che
la
incombenza
dell’assegno
era
da
destinarsi
“
ad
altro
personale
e
ad
altro
ufficio
”
ma
che
“
da
parte
della
struttura
e
dei
singoli
dirigenti
interessati
si
è
riscontrato
il
massimo
disinteresse
e
la
massima
incuria
nei
confronti
della
questione
rappresentata e delle attese dei cittadini richiedenti il beneficio
”.
Non
mancavo
di
rilevare
come
lo
scrivente
in
“
assenza
di
una
presa
di
coscienza
del
problema
da
parte
della
Dirigenza
e
pur
in
mancanza
di
necessarie
disposizioni
”
avesse
continuato
a
ricevere
le
domande
“
per
solo
senso
di
responsabilità
dei
componenti
dell'Ufficio
”
né
di
far
presente,
nonostante
l’impegno
assunto
in
quella
riunione
“
che
si
sarebbe
tempestivamente
provveduto,
per
l'anno
2001,
a
incaricare
di
tale
compito
altro
servizio”,
come
non
si
fosse
“
a
tutt'oggi…
prodotta
alcuna
iniziativa
da parte della struttura burocratica e/o di indirizzo politico
”.
Si
faceva,
inoltre,
presente
che
la
inadempienza
“
impropriamente
attribuita
all'URP
del
Comune
di
San
Severo,
trova
ragione,
invece,
nella
irresponsabilità
e
nella
superficialità
di
chi,
per
quanto
ne
abbia
le
attribuzioni
e
funzioni,
non
ha
fin
qui
sentito
il
dovere
di
attivarsi
nell'interesse generale stabilito dalla legge
”.
Per
queste
fantasiose
“
inadempienze
”
a
me
attribuite,
facevo
riferimento
ad
una
lettera
anonima
apparsa
su
“
un
quotidiano
cittadino
”
in
data
“
21
marzo
2001
”
che
mi
faceva
colpa
di
“
ritardare
il
pagamento
degli
assegni
”
per
cui
pur
essendo
“
lo
scrivente,
dipendente
di
sola
Sesta
Qualifica
Funzionale
”
venivo
riconosciuto
“
a
detta…
del
giornale…
in
grado
di
dirigere
le
decisioni dell'intera struttura comunale
”.
segue…
Capitolo DECIMO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
Parte quINTA