Lufficiochenoncera L’ULTIMO ATTACCO A COLOGNO continua Andai a parlare con un altro assessore e, poi, con un altro. Gentaglia senza nome e senza spina dorsale; tutti a ripetermi che dovevo parlare con Caposiena e che era lui a decidere! Parlai anche con Nazario Mirando pensando che almeno lui fosse di maggiore spessore e peso nella Giunta, tanto da potermi augurare una diversa risposta. Niente da fare. Quel Caposiena Fernando per quanto mi apparisse incredibile, li teneva tutti asserviti e a bastone per cui lo cercai e ci appartammo. “Ferna’, tu sei un ‘politico’ e sai che le cose si possono ottenere in tanti modi, non solo con la forza. E quando puoi ottenere una cosa senza sforzo, che bisogno c’è di abusarne? Volevi che Cologno non facesse il Direttore Generale? Ebbene, l’hai ottenuto. Ho qui le sue dimissioni. Che bisogno c’è, dunque, di fare una delibera per revocargli l’incarico se hai già ottenuto quello che volevi senza imporlo? Hai proprio bisogno di rovinarlo? Togli l’accapo dall’ordine del giorno ed eccole qui le dimissioni. Non è questo che vuoi?” “E che c’entro io?” mi rispose il mellifluo mestatore con il suo sornione sorriso rivolto, come gli era solito, a destra e manca ai suoi immaginari interlocutori. “È la Giunta che decide. Io che c’entro? Sono solo un assessore come gli altri. È la Giunta che prende le decisioni!” Insistetti quel tanto che bastava per capire che era inutile farlo, visto che la voleva vinta a modo suo. Rivelatosi vano ogni mio tentativo, mi appostai per attendere il momento giusto per intervenire e quando vidi D’Antuono, il Vice sindaco, abbandonare la sua stanza di fronte a quella del sindaco e attraversare la Sala Rossa per andare ad aprire la seduta di Giunta, entrai nella stanza del segretario del sindaco e Carlo Floro cercò di bloccarmi. “C’è la Giunta. Non puoi entrare!” Lo so, gli risposi e, bussato due volte, aprii deciso la porta. D’Antuono Franco Walter, seduto al posto dell’imboscato, si drizzò sulla poltrona e mentre le altre pecore, adontate da quell’affronto, si voltavano verso di me con sguardo di rimprovero, disse: “Non puoi entrare! Abbiamo la Giunta!” “E’ proprio per questo che entro!” anche se ero rimasto sulla porta e, mostrando quel foglio, aggiunsi: “Ho qui le dimissioni di Cologno. Vado a protocollarle e ve le riporto! Ma voi aspettate! Non date inizio alla Giunta finché non torno!” e nel tornare con il visto della data e dell’ora, rispettosamente bussando ancora una volta alla porta, entrai a consegnare quel foglio nelle mani del facente funzioni del sindaco latitante. La delibera fu affissa quella stessa mattina e, una volta constatato che nel dispositivo si prendeva atto delle dimissioni da Direttore Generale del dott. Luigi Cologno, ne feci richiesta di copia. Mesi dopo, seppi da Carolina Tricarico che quella mattina, al termine della Giunta, Mauro Riccioni entrò nel suo ufficio e, battendo col pugno sulla scrivania, le disse “Abbiamo fatto fuori Cologno! Ora dobbiamo schiacciare Macchiarola !”
sanseveropuntoit, 10 luglio 2023 La musica del sito
Capitolo DECIMO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quINTA
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