Lufficiochenoncera UNA STRANA E INASPETTATA VISITA Non saprei dire se sia stato nel mese di Marzo o in Aprile il giorno in cui ricevetti una visita del tutto inaspettata. L’assessore Riccioni, accompagnato da altri due consiglieri che uno solo, senza saperne il nome, conoscevo soltanto di vista mentre dell’altro non avevo alcuna cognizione, si presentò nel mio ufficio e fu lui ad iniziare il discorso. Senti, mi disse pressappoco, tu, fin qui, hai fatto “i cazzi tuoi” fu proprio questa l’espressione letterale di Mauro Riccioni ma ora questa storia deve finire e, da domani, questo diventerà l’ufficio dell’assessore che si trasferirà qui in pianta stabile per tenerti sotto controllo. Chiarisco che quello che riporto è il sostanziale riassunto di quanto mi fu detto mentre solo il virgolettato riporta le esatte parole. Confesso che, per un attimo, fui tentato da quella prospettiva e ben comprendendo che quelli erano solo i latori di un messaggio dell’assessore al personale, riflettei che una situazione simile avrebbe potuto agevolare una proficua ripresa dei rapporti tra Caposiena e Cologno di cui io avrei avuto occasione di essere fautore. In quel momento mi venne in mente quello che avevo detto una volta, nei primi tempi di quell’incarico, al consigliere Salvatore Tempesta: “Quanto vorrei avere un superiore diretto a sorvegliare il mio lavoro per apprezzare quello che faccio e darmi merito di come lo svolgo!” e, forse, se non avessero usato quei termini “i cazzi tuoi” - sospetto maligno quanto mai, per essere ben lontano dallo spirito di abnegazione che mi animava nello svolgimento del mio compito e, ancor più, in considerazione del tempo che vi dedicavo sottraendolo alla mia famiglia e ai miei interessi personali - forse avrei risposto diversamente da come, invece, risposi. “Sentite!” quasi precise parole “Io ho sempre accolto con buona grazia chiunque sia entrato in questo ufficio con le più svariate richiese, anche quanto non fossero di mia competenza e così ho accolto anche voi. Voi siete consiglieri…, assessore…, ma in base alle norme vigenti io devo dar conto solo al dirigente di riferimento per cui, se un consigliere o un assessore ha qualcosa da dirmi o da propormi, deve rivolgersi al Sindaco il quale ne dovrà informare il Direttore Generale; l’unico che può darmi disposizioni”. Il mio argomento, così ben orchestrato, tolse loro ogni possibilità di replica e non saprei dire se andassero via con parole del tipo “vedremo” o “ne riparliamo”, ma certamente con la coda tra le gambe. Informai Cologno di quella conversazione e alcuni giorni dopo, l’assessore Riccioni, passando davanti all’ufficio ebbe occasione di fermarsi per rimproverarmi: “Tu sei andato da Cologno a dire che noi siamo venuti nel tuo ufficio a minacciarti!” Sorpreso che Cologno, invece di star zitto, avesse riportato a quelli quanto gli avevo raccontato, risposi: “Senti, io credo di conoscere l’italiano e ho riferito a Cologno il discorso che mi avete fatto e la risposta che ho dato. Se, poi, Cologno, per una diversa cultura letteraria, si sia espresso come ha riferito a voi, questa è faccenda che riguarda unicamente la sua capacità o meno di intendere o di riportare le mie parole”.
sanseveropuntoit, 10 luglio 2023 La musica del sito
Capitolo DECIMO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quINTA
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