Lufficiochenoncera UNA FACCENDA IN SOSPESO continua Commisi due gravissimi errori in quella occasione. Il primo non era particolarmente importante per me, ovvero quello di non richiedere che si stendesse un verbale di quell’incontro, in quanto non avevo, potevo averne, alcun dubbio sulla serietà dei convenuti e sulla fiducia che accordavo loro alla luce, tra l’altro, della convinzione con la quale rivendicavano l’attribuzione ai Servizi sociali di quel compito. Il secondo fu, invece, più grave, in considerazione di come si svolsero in seguito le cose. Ricordai all’assessore, il quale sembrava, adesso, sentirsi defraudato di un intervento di spettanza del suo Settore, che lui era stato d’accordo, a suo tempo, con la mia proposta di attribuire quel compito all’Urp e lui mi interruppe, dicendo: “Va bene. Ma allora fu una questione di emergenza a cui si doveva far fronte sul momento. Ma ora si tratta di gestirla nel tempo questa faccenda dell’assegno”. Non potevo che essere d’accordo ma - e fu questo il secondo e più grave errore - gli feci presente che se il tutto fosse stato affidato di colpo ai Servizi Sociali, ciò avrebbe potuto creare dei problemi per la liquidazione dell’assegno da liquidarsi entro il prossimo giugno perché quell’Ufficio avrebbe dovuto procedere alla liquidazione e, insieme, gestire e istruire le domande accumulatesi nel frattempo e, in più, accogliere quelle nuove. Feci, pertanto, la proposta che fosse l’Urp a provvedere alla liquidazione entro il prossimo mese di Giugno delle domande pregresse cosicché i Servizi Sociali avrebbero avuto più agio per istruire le richieste già presentate per la successiva liquidazione e ricevere le nuove. “Poi” aggiunsi “quando avrò chiuso il pagamento delle domande da liquidarsi entro il mese di Giugno, la trasmissione del data base di tutti gli assistiti agevolerà i Servizi Sociali nel successivo lavoro”. Ci fu, devo dire, qualche resistenza da parte di Bentivoglio ma, dopo che gli feci presente le difficoltà che la signora Maria Vittoria Valoti avrebbe, in caso contrario, dovuto affrontare tutte insieme, si fece convinto della mia proposta, fatta in quel momento con l’unica preoccupazione di non creare disagio o ritardi ai cittadini destinatari dell’assegno. La riunione si concluse con soddisfazione di tutti e con l’incarico, dato dall’assessore a Vaccarella, di predisporre il manifesto per annunciare che le nuove domande andavano presentate ai Servizi Sociali. La prima cosa che feci fu di informarne Cologno dell’avvenuta riunione e del suo risultato pretendendo, tuttavia, che per il compito che mi ero riservato mi fosse assegnato di nuovo Berardi, a tempo pieno questa volta. Nei giorni successivi, ebbi occasione di sollecitare più volte l’assessore Bentivoglio a rispettare l’impegno di pubblicare, secondo il nostro accordo, il manifesto per informare i cittadini che le domande per l’assegno andavano presentate ai Servizi Sociali e ogni volta quello aveva ripetuto che avrebbe ricordato a Vaccarella di farlo, mentre io continuavo a accogliere le domande dei cittadini che mi si rivolgevano.
sanseveropuntoit, 10 luglio 2023 La musica del sito 18 aprile 2001  ORDINE DI SERVIZIO ASSEGNI
Capitolo DECIMO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quINTA
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