Lufficiochenoncera LA RIPRESA DEL PROGETTO PASS Al mio rientro la situazione parve cambiare. Non ho alcuna memoria di un chiarimento con Cologno ma dopo i contatti e una visita del Dott. Della Chiara del Comune di Pesaro che, terminati i corsi per i partecipanti al Progetto PASS, sollecitava gli ulteriori adempimenti per procedere negli obbiettivi prefissati, feci presente a Cologno che gli altri miei impegni, compreso quello del CD-Rom, non mi consentivano di dedicarmi da solo alle ulteriori adempienze necessarie per portarlo a termine. Chiesi, pertanto, di essere coadiuvato e, senza farmi problemi, Cologno accolse la mia richiesta di coinvolgere la Tricarico per affiancarmi. Della Chiara lamentava come in tutto quel tempo, dall’inizio nel mese di marzo del Progetto PASS, non avesse mai avuto modo di avere un incontro con il Sindaco. Gli spiegai la situazione e che io stesso non avevo alcuna possibilità di contattarlo in quanto il Sindaco si era ormai esiliato nella soffitta di Corso Vittorio Emanuele e non frequentava più la sede comunale. Avevo coinvolto in quel progetto anche la Asernet di Torremaggiore, il provider della rete civica, a cui Della Chiara aveva affidato il compito di predisporre sulla rete la gestione delle schede riguardanti i singoli servizi che i vari uffici comunali rendevano ai cittadini con la descrizione dello stesso e l’indicazione del relativo responsabile, la normativa di riferimento e la documentazione necessaria per richiederlo nonché l’iter da seguire e i tempi previsti per dare attuazione alla richiesta. Si trattava, ora, di coinvolgere tutti gli uffici comunali che, su quella falsariga, dovevano raccogliere le notizie da implementare sulla rete e i mesi di ottobre e novembre sembrarono rinverdire la centralità del mio ufficio per il continuo afflusso dei dipendenti che venivano a consegnare le schede compilate sugli stampati che avevo predisposto per la raccolta di quei dati. Nel frattempo, è il caso di riportarlo, si era chiusa la faccenda della liquidazione del progetto di produttività dell’assegno e, per superare il problema posto dalla Valoti, che si sentiva offesa dal fatto che Maria Florio potesse essere liquidata con un compenso superiore a quello a lei destinato, ci fu una riunione nel mio ufficio, presente Cologno che ne perorava la causa. Questa conclusione, di nessuna rilevanza, la riporto solo per non lasciare la questione sospesa per cui, detta in breve, diminuendo le somme destinate a me, a Berardi e alla Florio, la trattativa si concluse a suo vantaggio. Lasciai, comunque, a Berardi un compenso appena inferiore a quello che mi ero riservato in quanto era l’unico ad avermi accompagnato in quell’impegno anche nelle ore pomeridiane quando non era previsto il rientro e nei giorni festivi, pensando che ne avrei avuto ancora bisogno e che me ne avrebbe dato merito in futuro, cosa di cui, nel prosieguo, sarei rimasto deluso.
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Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta
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