Capitolo SESTO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
intese e progetti
La partecipazione al Programma Pass
Non
meno
importante
fu
in
quell’anno
la
partecipazione
al
programma
PASS
della
Presidenza
del
Consiglio
-
Dipartimento
della
Funzione
Pubblica
con
la
presentazione
di
un
progetto,
autonomamente
redatto,
per
l’ampliamento
della
Rete
Civica
“Città
di
San
Severo”
e
la
estensione
di
tale
esperienza
ad
altri
Comuni
della
Provincia
in
quel
momento
previsti
nel
numero
di
sei.
Ma
avevo
bisogno
delle
firme
del
sindaco
e
di
Cologno
per
poterlo
inviare.
Incontrai
Giuliani
davanti
a
Palazzo
Celestini
al
quale,
dopo
ch’ebbe
dato
una
scorsa
alla
intestazione
per
lamentarsi
del
fatto
che
presentassi
progetti
che
coinvolgevano
anche
Comuni
“di
altri
colori”,
feci
presente
che
doveva
essere
orgoglioso
di
una
iniziativa
di
cui
la
sua
Amministrazione
sarebbe
stata
capofila
e
senza
difficoltà ne ottenni la firma.
Non
altrettanto
accadde
con
Cologno,
raggiunto
subito
dopo
nel
suo
ufficio ad ora tarda.
“È
tardi”
mi
disse.
“Bisogna
leggere…,
vedere
cosa
hai
scritto…”
e
poi,
con
un
sorriso
“Vediamoci
domani
che
sarò
più
libero”
in
quanto
era
in
commissione
d’esame
il
giorno
dopo
per
il
posto
di
Capo Ufficio del personale.
Ma
il
mattino
successivo,
quando
lo
raggiunsi
nella
sala
del
Consiglio,
dove
si
svolgeva
l’esame
scritto
del
concorso,
andandogli
incontro
pieno
di
fiducia
della
sua
firma
mentre
lui,
continuando
a
parlare
con
Matteo
Lo
Presti
che
gli
si
accompagnava,
veniva
verso
di
me
dal
fondo
della
sala,
bastò
a
raggelare
il
mio
entusiasmo
il
fatto
di
vederlo,
appena
mi
vide,
girarsi
di
scatto
dandomi
le
spalle
a
segno
evidente
di
non
voler
essere
infastidito
o
di
sufficienza
e
snobismo
come
gli
era
congeniale.
Rimasi
incerto
sul
da
farsi
in
quanto
mi
sentivo
offeso
da
quel
comportamento
del
tutto
inaspettato
dopo
il
dialogo
e
i
sorrisi
del
giorno
prima;
ma
non
ero
disposto
a
fare
anticamera,
come
il
Bonaparte,
per
piatire
la
sua
firma e me ne tornai in ufficio.
Che fare?
Stampare
il
suo
oroscopo
e…
e
con
quel
foglio
inserito
nella
cartella
che
conteneva
il
progetto
da
far
firmare,
tornai
nella
sala
del
Consiglio
e,
già
da
lontano,
con
voce
udibile
e
andando
verso
di
lui,
con fare spigliato esclamai, sbandierando la cartellina:
“Ora
capisco
perché
il
‘dottor
Cologno’
è
oggi
di
umore
cambiato!
Tutta
colpa
della
luna
in
quadratura…”
aprendo
la
cartella
appena
gli fui vicino col foglio del tema natale in piena vista.
“Cos’è?”
mi
disse
“Fammi
vedere…
È
il
mio
oroscopo?”
e
si
affiancò
per
dare
uno
sguardo
a
quella
pagina
per
cui,
dopo
uno
scambio
di
battute
su
quella
luna
fuggitiva,
la
rivoltai
e
senza
nulla
ridire
firmò
senza
esitare
il
progetto
che
gli
avevo
già
illustrato
a
voce
il
giorno
prima:
fare
di
San
Severo
il
polo
di
una
ramificazione
estesa di servizi condivisi da tutti i Comuni della Capitanata.