intese e progetti
Cento Progetti al servizio dei cittadini
Nel
1996
avevo
partecipato
al
programma
“
Cento
Progetti
al
Servizio
dei
Cittadini
”,
promosso
dalla
Presidenza
del
Consiglio
-
Dipartimento
della
Funzione
Pubblica,
con
la
presentazione
di
un
progetto
con
il
quale
si
proponeva
la
“
Costituzione
di
una
banca
dati
dei
servizi
e
procedimenti
comunali,
dei
servizi
resi
dagli
altri Enti Pubblici e delle Associazioni presenti sul territorio
”.
A
seguito
di
tale
partecipazione,
nel
1997
-
dopo
le
indagini
effettuate
da
incaricati
del
Dipartimento
della
Funzione
Pubblica,
con
più
sopralluoghi
in
sede
diretti
a
controllare
la
mia
attività
e
a
verificare
la
qualità
del
progetto
individuato,
e
dopo
le
successive
selezioni
che
avevano
interessato
le
1410
amministrazioni
pubbliche
partecipanti
al
programma
-
l’Ufficio
Relazioni
con
il
pubblico
del
Comune
di
San
Severo
fu
annoverato
tra
i
migliori
100
uffici
di
tutta
la
Pubblica
Amministrazione
italiana
ottenendo
un
premio
di
20
Milioni
e
venendo
annoverato
tra
gli
uffici
da
indicare
a
modello
alle
altre
pubbliche
amministrazioni
con
il
riconoscimento
della
eccellenza
ed
esemplarità dell’obiettivo individuato.
Alla
cerimonia
di
premiazione,
tenutasi
a
Roma
nel
1997,
trovai
presenti
il
Sindaco
Giuliano
Giuliani
e
il
senatore
Vittorio
Mundi
che
si
offrì
di
festeggiare
l’evento
in
una
saletta
riservata
di
un
bel
ristorante
vicino
al
Senato.
Vittorio,
altamente
soddisfatto
di
tale
risultato,
era,
poi,
particolarmente
compiaciuto
del
comportamento
che
avevo
tenuto
quando
era
stato
il
mio
turno,
sui
100
premiati
in
fila
che,
dopo
la
consegna
del
libro
dove
eravamo
enumerati
e
la
frettolosa
stretta
di
mano
con
Bassanini,
venivano
sollecitati
a
sfilare
velocemente
da
più
commessi
che
sembravano
sbucare
da
ogni
parte,
alcuni
per
spingerli
a
dare
spazio
a
quelli
che
seguivano, altri per dissuadere i fotografi ad avvicinarsi.
Quando
gli
fui
di
fronte,
“Ministro,”
dissi
“devo
dirle
che
lei
non
mi
ha
convinto
e
mi
trovo
d’accordo
più
con
l’oratore
che
lo
ha
seguito”
rivolgendomi
a
quello
che
gli
stava
vicino
e
la
gioviale
cordialità
con
cui
Bassanini
mi
corrispose,
mentre
servì
a
bloccare
i
commessi
dall’intervenire,
mi
dette
agio
di
aggiungere:
“Ora,
signor
ministro,
quando
torno
a
San
Severo
e
mostrerò
questo
libro
ai
miei
colleghi,
chi
di
essi
potrà
mai
credere
che
io
sia
stato
premiato
direttamente
da
Bassanini
se
lei,
ora,
non
ci
mette
una
firma?”
e
mentre
il
divertito
Bassanini
si
adeguava
sorridente
all’invito,
una
frotta
di
fotografi
si
avventarono
alle
mie
spalle
anticipando
la
mossa
dei
commessi
che,
nel
tentativo
di
arginarli,
aumentarono lo scompiglio.
Devo
chiarire
quanto
mi
fosse
chiaro
che
il
Dipartimento
della
Funzione
Pubblica
non
era
un
Ministero?
Ma,
anche
a
rifletterci
dopo,
se
non
lo
chiamavo
“ministro”,
come
avrei
potuto
chiamarlo?
“Dottore?”
Capitolo SESTO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA