Maldicenze e invidie
A
proposito
della
scrivania
,
devo
necessariamente
chiosare
come,
nell’accompagnare
il
capo
squadra
nell’ufficio
segreteria
per
sovrintendere
allo
smontaggio
e
al
trasporto
della
scrivania,
ebbi
da
fronteggiare
un
Michele
Aquilano
indignato
e
tutto
inteso
a
farsi
mallevadore
dei
diritti
acquisiti
da
Ciro
Pistillo,
quel
giorno
del
tutto
incidentalmente
assente,
a
cui,
subentratomi
in
pectore,
sarebbe quindi spettata la scrivania.
Il
capo
squadra
non
si
fece
spaventare
da
quella
opposizione
e
continuò
nel
suo
lavoro
di
smontaggio
nonostante
le
minacce
del
desso
di
ricorrere
contro
quel
sequestro
di
beni
comunali
e
da
parte
mia,
ben
i
ntendendone
la
sorda
motivazione,
non
considerai
di
alcun
peso
le
sue
minacce
neppure
quando,
poi,
venni
a
conoscenza
che
aveva
addirittura
sobillato
un
politico
che
si
era
ingaggiato
per
porre
fine
a
quel
sopruso e far
“
restituire
”
la scrivania al Pistillo.
A
proposito
di
quell’abbraccio
in
piazza
,
devo
riportare
il
giudizio
critico
di
un
dipendente
che
mi
accusò
di
“connessione”
e
di
essermi,
letteralmente,
“venduto
al
nemico”
paragonando
quell’abbraccio
con
Vittorio
a
quello
che
si
diceva
del
bacio
di
Riina
con
Andreotti
ma
dimenticando,
proprio
quel
desso,
che,
quale
dirigente
sindacale
della
CGIL,
era
stato
tra
quelli
che
avevano
subìto
l’imposizione
di
ritrattare
la
lettera,
anche
da
lui
firmata,
con
la
quale
denunciavo
Vittorio
Mundi
al
Prefetto
per appropriazione indebita del salario accessorio.
Capitolo SESTO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA