Il nuovo Ragioniere Capo Chiarisco che questa funzione da interlocutore attivo l’avevo ereditata da Tardio, il fine dicitore che più di una volta mi aveva raccontato dei suoi trascorsi politici, dai tempi del primo Referendum e dei suoi interventi nei comizi, del suo discorso commemorativo alla morte del sindaco Iantoschi con la promessa sottile che, quando sarei morto, lui si sarebbe pregiato di fare il mio elogio funebre a Porta San Marco. E così, quando alla fine del suo predicozzo il Ragioniere Capo chiese, a dimostrazione di quanto lui fosse aperto e liberale, se qualcuno avesse qualcosa da dire non mi feci sfuggire l’occasione e, dopo aver fatto la parte di Tardio, con tutti i riferimenti al posto giusto e in preparazione della stoccata finale, terminai il mio discorso dicendo che se io, qualora lui fosse stato sindaco, sarei già stato licenziato, lui, il “Ragioniere Capo”, se non avesse avuto per sindaco uno zio, non sarebbe stato neppure assunto! Un giorno mi chiamò nel suo ufficio e col modo brusco di comando che gli era tipico in certe situazioni particolari, indicandomi la sedia davanti al tavolino su cui poggiava la macchina da scrivere con un foglio bianco già inserito, mi disse: “Siediti!” e, dopo che mi fui accomodato. aggiunse con lo stesso tono: “Scrivi!” Iniziò a dettarmi una lettera indirizzata al sindaco, suo zio, in cui, facendo riferimento a qualcosa che era accaduto in quei giorni, oltre a lamentarsene in maniera aspra, minacciava le dimissioni e di farne denuncia… Lo interruppi: “Sentite, ragionie’. Io non direi questa cosa con queste parole, né vi consiglio di scrivere una lettera simile”. In fin dei conti non meritava quel consiglio ma sarebbe stata una mia viltà non avvertirlo. “Scrivi e basta” mi rispose. “Ma le stesse cose si possono dire in modo più acconcio. Ditemi quello che volete dire e poi io lo scrivo”. Mi raccontò, dunque, il fatto ed io lo tradussi a modo mio senza omettere, tuttavia, di far riferimento alla sua indignazione e solo con larvata allusione a minacce a cui sarebbe stato inodotto ad ottemperare qualora… in modo tale che dopo averla letta ne fu soddisfatto cosicché da quel giorno ogni volta che doveva scrivere una lettera minacciosa, e le occasioni non mancavano, chiamava me nel suo ufficio. …segue