Altri compiti svolti nell’Ufficio Ragioneria I diversi miei “ritorni” alla Ragioneria e i miei spostamenti all’interno dell’ufficio mi rendono difficile seguirne la sequenza per cui sono in grado di riportare solo pochi fatti e non necessariamente nel loro ordine facendone solo un racconto sommario. Quando fui spostato, sempre nell’ambito della Ragioneria, all’ufficio del personale, mi resi conto di non essere nelle simpatie della signora Elvira Tiani la quale si lamentava del fatto che stessi spesso e volentieri a consultare le note al bilancio, un libraccio enorme e di forma rettangolare con il lato di base due volte la sua altezza per cui, aperto, prendeva mezza scrivania. E poi, non sopportava che facessi domande. “Che significa G.C.? E che, Del. C.C. del?” come si scriveva a margine del mandato di pagamento. “Ma che t’importa?” mi rispondeva. “Scrivi come è scritto sull’altro mandato da cui stai copiando!” Ricordo che una volta Aldo Niro, il più anziano, subentrato di fatto nel ruolo della Tiani quando questa era andata via, al quale avevo chiesto un chiarimento su una faccenda di Ufficio, mi aveva risposto: “E che? Io ho dovuto passare anni di esperienza per imparare certe cose e ora tu le vuoi sapere senza fare alcuna fatica?” e si era rivolto ad Aldo Cervini con un sorriso beffardo a cercare conferma del suo arrogante riserbo. Piccolo inciso. Anni dopo, quando Pinuccio Niro era addetto alle pensioni e aveva consigliato a un dipendente che poteva andare via in quanto la pensione di cui avrebbe fruito sarebbe stata maggiore dello stipendio percepito, si era rivolto a me nel tentativo di aver ragione contro l’accusa rivoltagli da quel dipendente di averlo consigliato male in quando, oramai in pensione, i calcoli da lui fatti era stati corretti dall’Inadel che aveva quindi corrisposto una pensione ben minore di quanto era nell’aspettativa del malcapitato. Allora ero in segreteria e, incapace di tirarmi indietro di fronte a una richiesta che mi metteva alla prova, per quanto non avessi conoscenza dell’argomento, accettai la sfida e mi misi all’opera consultando il meandro delle disposizioni cambiate di anno in anno da uno strabico e incoerente legislatore. Giunsi alla fine, senza conoscerlo, allo stesso risultato che l’ente previdenziale aveva corretto a danno del fiducioso ma in quel momento non ebbi la presenza di spirito di ricordagli la frase con cui, vent’anni prima, aveva risposto ad una mia richiesta di informazioni. Fine inciso. segue…
Capitolo Terzo ALTRI COMPITI SVOLTI NELL’UFFICIO RAGIONERIA L
La musica del sito sanseveropuntoit 12 maggio 2022