SEGRETARIO DELL’ASSESSORE AI LL.PP. Per quanto mi riguarda, la qualifica di Programmatore CED, acronimo di un Centro Elaborazione Dati del tutto fantasma, si era consolidata dopo aver curato la gestione meccanografica, come si diceva allora, degli stipendi del personale fino al 1984 quando mi rifiutai di proseguire in quel ruolo. Quel rifiuto aveva avuto nefaste conseguenze in quanto, a seguito di un atto arbitrario dell’Amministrazione capoticamente deciso dal sindaco Michele Cologno, in carica dal 1981, fui fatto oggetto di una indefessa persecuzione attuata contro la mia persona fino al 1986, anno in cui ebbe termine il mio supplizio essendo lui cessato dalla carica. Gli subentrò l’allora giovane socialista, Michele Santarelli, e l’ex sindaco Antonio Carafa, ottenuto l’incarico di assessore ai Lavori pubblici, mi chiamò nel suo Assessorato a far nulla. Un luogo di mera rappresentanza e di tutto riposo, dove leggere il giornale e intrattenere gli iscritti di partito che vi avevano accesso libero. Un ruolo che accettai per stanchezza dopo le tribolazioni subite nei due anni precedenti da parte di Cologno comprendendo come mi fosse preclusa, dall’Anagrafe alla Ragioneria, ogni altra alternativa. Fu in quel luogo, comunque, che ebbi l’occasione di ottenere un computer e in cui mi procurai anche la mia scrivania anche se quella acquisizione non fu facile a merito della doppiezza del Carafa, incapace di farsi portatore di una causa che potesse definirsi buona. Ne avevo suggerito l’acquisto avendo in mente di procedere alla creazione di un programma per la gestione delle opere pubbliche in carico al Comune e nel mese di aprile del 1987 presentai una prima relazione con la quale insieme a tale suggerimento si proponeva di dare avvio alla gestione informatica delle Opere Pubbliche in carico al Comune. L’idea nasceva sulla scorta dell’esperienza fatta in Ragioneria dove ero stato adibito, come ultimo ruolo, a gestire in sostituzione di Marcello Protano, la liquidazione degli stati di avanzamento delle opere pubbliche per le quali avevo proceduto, risalendo negli anni, alla revisione complessiva di ciascuna opera, anche quelle ormai terminate e definite, creando uno schedario per ciascuno degli interventi deliberati dal Comune, compresi quelli effettuati in economia. Un lavoro che solo il vice ragioniere Capo, l’ottimo Matteo Lo Presti - uno dei pochi dipendenti, tra quelli conosciuti, integralmente compresi nella responsabilità del proprio ruolo di dipendente pubblico - era in grado di apprezzare perché, tra l’altro, venivano in evidenza le somme residue e mai liquidate dei mutui rateizzati di cui ancora era in corso il pagamento per l’intero ammontare. Quando lasciai quel compito ebbi a dirgli: “Ci vorranno dieci anni per distruggere questo lavoro certosino!” * Non fu semplice ottenere il computer e solo nel mese di febbraio del 1988 la Giunta si decise ad approvarne l’acquisto e fu in quella occasione che feci la conoscenza di Pietro Zaccaro. Nella delibera che approvava la spesa per il computer avevo, infatti, inserito la clausola che il fornitore, l’Olivetti di D’Alessandro, mettesse a disposizione, compreso nel prezzo stabilito, un proprio esperto in grado di fornirmi le nozioni di base per l’apprendimento di un linguaggio di programmazione. Fino a quel momento avevo avuto a che fare con il Commodore 64 e avevo creato, solo in maniera “casalinga” e ad esclusiva utilità della mia passione, diversi programmi in linguaggio Basic mentre per la gestione meccanografica degli stipendi del personale, che utilizzava il linguaggio Gwbasic sotto copyright, il mio compito non era propriamente quello di Programmatore essendo la procedura informatica nella esclusiva pratica e competenza del dipendente del Comune di Torremaggiore a cui si doveva fare riferimento, come stabilito nella convenzione tra le due Amministrazioni. segue…
Capitolo Secondo PRESSO L’ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI
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