…segue Tele fonai al Pronto Soccorso. No, la dottoressa di turno la sera prima non era in servizio e il dottore che mi rispondeva non era in grado di interloquire sulla obbligatorietà o meno del pagamento del ticket in quanto era una faccenda amministrativa che non lo riguardava dato il ruolo professionalmente rivestito. “Telefoni nel pomeriggio”. “Mi dia, allora, il numero della dottoressa ieri sera in servizio. Il numero di casa…” e, dopo un qualche tergiversare, l’avevo ottenuto. “Pronto? La dottoressa *** ?” “Sì?” “Sono il Responsabile Urp del Comune di San Severo e lei, ieri sera…” e così via a riportarle la faccenda con la precisazione che non era dovuto alcun ticket se alla prestazione seguiva il ricovero… “Guardi” aveva interloquito quella “il ricovero non è ‘seguito’ ma è avvenuto nella giornata successiva e, poi, io non svolgo un ruolo amministrativo! Io sono un medico. Sono un dottore, io! Non un impiegato qualsiasi!” “E lei, che è dottore, cosa fa? Dopo aver verificato dalla radiografia il danno subito dalla signora, rimanda a casa, invece di ricoverarla, una persona affetta da una frattura alla caviglia e, per giunta, anziana?” Il tono di laureata professionalità subì un immediato calo e la capitolata arroganza fece spazio ad una più remissiva dottoressa la quale concluse che gli rimandassi quella persona al pronto soccorso, in serata, quando sarebbe stata di nuovo in servizio, e che avrebbe cercato di rimediare. Il giorno successivo quel vecchio e alto pensionato era entrato nel mio ufficio con un’aria trionfante. “Me li hanno dovuti restituire! Tutti me li hanno restituiti” e con una certa sicumera si era seduto alla scrivania e, accavallate le gambe e col braccio disteso e mollemente adagiato sul tavolo, aveva picchiettato tre volte la palma aperta della mano sul piano dicendo: “E ora mi dovete i danni morali!” “I danni morali?” e a questo punto il mio racconto, per quanto ripetuto, finiva ogni volta in risata e con il mio commento conclusivo: “Capite? Era venuto in ufficio per segnalare una buca nell’asfalto ed ora era arrivato addirittura ai danni morali! Aveva preso coscienza dei propri diritti!” perché, diceva lui, ora che la moglie aveva il piede ingessato, era lui quello costretto a uscire per fare la spesa; era lui a dover pulire la verdura e a dover fare i servizi di casa… Lo avevo, comunque, convinto a desistere da una tale pretesa, invitandolo a ritenersi soddisfatto di aver potuto far valere i suoi diritti, di non aver perso i suoi soldi e di non aver dovuto subire un abuso a cui era già rassegnato. ***
continua CONTINUA indietro
Capitolo Primo

1. Importanza politica e sociale dell’Ufficio Relazioni con il pubblico

La musica del sito sanseveropuntoit 29 marzo 2022