sanseveropuntoit 25 luglio 2023
ESPOSTO/RICORSO al MINISTRO dell’INTERNO contro IL SINDACO DEL COMUNE DI SAN SEVERO
…segue che dopo aver ritenuto accolta la mia richiesta, non avendo ottenuto alcuna risposta o rituale comunicazione a riscontro, ho avuto modo di accertare che, a differenza di tutte le altre Pubbliche Amministrazioni, sul Comune di San Severo - da me definito, in altri luoghi e in più momenti, il Comune delle Bananas - vige la regola del Silenzio/Dissenso, per cui, in data 15 gennaio 2021, sono stato costretto (per esigenze di ordine sanitario e l’invalidità del mio codice fiscale) a dover rinnovare la richiesta di variazione della mia situazione anagrafica; [cfr. Allegato 4] che, in risposta a questa ulteriore richiesta, in data 1 febbraio 2021, ricevevo la comunicazione dell’Ufficiale d’Anagrafe, come riportata in allegato, dalla quale potevo evincere finalmente il nome di quello che, in mancanza di espressa indicazione, potevo considerare come responsabile del procedimento, ossia la signora Fanelli Lorella; [cfr. Allegato 5] che in data 23 febbraio 2021, dovendo far fronte a impellenti esigenze di ordine sanitario, riscontravo, senza altri inutili commenti, tale comunicazione con il semplice invio del Modello_N0445-01 e della copia della patente. [cfr. Allegato 6] Sembrava, quindi, tutto risolto, se non che, avendo dovuto ricorrere a prestazioni di pronto soccorso in Ospedale, apprendevo, nel mese di giugno dello stesso anno e del tutto incidentalmente, di risultare, sì, residente nel Comune di San Severo ma in una via fittizia e certamente diversa da quella da me indicata nella quale via ho, tra l’altro, la residenza dal lontano 1983 - nonostante avessi avuto conferma, da parte della persona consenziente e colà residente e domiciliata, che l’accertamento disposto aveva comprovato la sussistenza dell’indirizzo indicato. A questo punto, lo scrivente reputa utile richiamare, a Lei, Signor Ministro, le norme che il Comune di San Severo ha conculcato, tra le quali, a solo titolo di esempio, quella prevista dall’articolo 5, comma 2, della Legge 4 aprile 2012, n. 35 dove è disposto che le dichiarazioni anagrafiche di cui all’art. 13 del Regolamento 30 maggio 1989, n. 223, sono trascritte entro due giorni dalla data di ricezione e con decorrenza dalla data della dichiarazione di variazione salvo che, in caso di accertamenti negativi, venga effettuata la comunicazione, di cui all’art. 10-bis delle L. 241/90; e che la modifica all’articolo 2 della Legge anagrafica 1220/1954 - come innovato dall’art. 3 della Legge 94/2009, comma 38 - ha reso obsoleto il suggerimento dato dalle Avvertenze Istat di collocare il senza fissa dimora, in caso di insussistenza di un domicilio, in una via fittizia, fattispecie operata con l’unico scopo di crearmi disagio e rendendomi, tra l’altro, contro lo spirito della legge anagrafica, del tutto invisibile e irrintracciabile. Per questo motivo, anche in nome della ultima funzione rivestita presso quel Comune quale Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico - Ufficio di cui era unico operatore e, tra le altre benemerenze, riconosciuto, nel 1997, dal Dipartimento della Funzione Pubblica tra i migliori cento uffici di tutta la Pubblica Amministrazione italiana, tanto da valermi una feroce persecuzione di cui l’attuale sindaco si è fatto prosecutore ho ritenuto di rivolgermi direttamente alla signora Fanelli Lorella, per evidenziare all’Ufficiale d’Anagrafe e direttamente a lei, intesa quale responsabile del procedimento, le incongruenze di cui il Comune si è reso colpevole ignorando le norme di legge o disapplicandole e travisandole a danno del richiedente. [cfr. Allegato 7] Poiché questa ragionata mia missiva è rimasta senza risposta, il modo con cui si è voluto corrispondere alla mia richiesta rimane tanto assurdo da essere portato a credere che tale silenzio sia attribuibile al timore di perdere l’attribuzione delegatagli per aver operato su diretta indicazione del sindaco il quale - mi consenta questa digressione, Signor Ministro - ha disposto in tale maniera irrituale per una sorda forma di ritorsione contro la mia persona avendolo, in passato, fatto oggetto di accuse e aggettivazioni per essersi spacciato da paladino della legalità fino al digiuno, irretendo anche un suo predecessore al Ministero e tanto da essere impunemente insignito del “Premio Livatino”; accuse alle quali, da buon Tartufo, non ha mai osato o saputo rispondere. Per tutelare, comunque, il mio diritto legittimo, vista l’assenza di intelligenza comunicativa da parte dell’Ufficiale d’Anagrafe delegato e del sindaco, sono stato costretto a rivolgermi ad un avvocato affrontando una spesa alquanto onerosa, essendo percettore solo di una pensione di anzianità per essere stato indotto a pre-pensionarmi dai degni precursori di questo sindaco renitente alla legge. segue…
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