La piena fiducia riposta nell’amico e nell’avvocato non serviva, comunque, a lenire la mia ansia e il mio malessere per quella ingiustizia. Una sentenza di condanna per aver «osato» richiedere che si rispettassero delle disposizioni normative del tutto chiare e che fosse soddisfatto un mio diritto, a nulla valendo le inottemperanze e le illegalità di una amministrazione che, dopo aver conculcato norme e leggi, ora poteva vantarsi di rimanere impunita e, anzi, di aver ottenuto il castigo di chi aveva osato contestarne le illegalità. E, in più, la beffa dell’addebito delle spese processuali! Ho avuto modo di affermare, anni fa, in faccia a un sindaco passato, e in presenza di tutta la sua Giunta: « Sindaco, in questo Comune non esistono Codici, ne Leggi! » e negli anni ho dovuto scoprire che non esistono neppure nei tribunali! Ribollivo Quella sentenza mi faceva schiumare di dentro. Mi infuriava! Altra sentenza iniqua, altri giudici inquinati dalla politica! Si ripresentava l’angoscia del passato: le mie denunce rimaste disattese per anni dalla Procura di Foggia; le sentenze di giudici infami che a fronte di comportamenti delinquenziali di una amministrazione pubblica ne avevano sancito l’impunità; prove inoppugnabili occultate da giudici compiacenti e sodali per non compromettere i malfattori da me chiamati in giudizio; rei confessi mandati assolti con sentenze surreali; delinquenti presentatisi davanti al giudice con richiesta di rito abbreviato, avvertiti di una benevolenza promessa e garantita… e ora si riproduceva quanto era già accaduto in passato, a nulla valendo il buon diritto, la giustizia, le leggi e le norme costituzionali. L’assurda ragnatela . L’assurda ragnatela di una magistratura pilotata, compromessa con la politica, si riproponeva ancora una volta e ancora una volta si rappresentava la lotta di una singola persona contro un potere prevaricante, colluso con il potere giudiziario per non avere limiti da rispettare. E che cos’è il Potere? Questo è Potere! Poter disporre a piacimento delle Leggi e di chi le deve far rispettare; poter impunemente calpestare i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti; poter disporre di giudici infami disposti a stuprare la Costituzione; poter calpestare ogni normativa per conculcare i diritti del cittadino e schiacciare l’individuo, la persona che pretende di averne e che, addirittura, ardisce reclamarli… e se vai dal giudice, quello l’abbiamo già ‘‘comprato’’. Quindi: ‘‘Io sono il marchese del Miglio e voi non siete un cazzo!’’ e gli italiani ridono a questa battuta nel peggiore e più banale film di Monicelli e di Alberto Sordi. Ridono perché vogliono illudersi di non essere tra quelli sbeffeggiati; sudditi senza diritti sottoposti al capriccio del potente di turno. E, in quanto sudditi, non li rivendicano perché capiscono di non averne e che la Costituzione è solo un pezzo di carta, un paravento mimetico, un trucco, un inganno che finge l’illusione di uno «Stato Democratico» in cui il potere appartiene al popolo per modo di dire mentre tutto il potere ce l’ha chi comanda, chi ha il bastone in una mano e coi piedi schiaccia la giustizia in alleanza con chi la deve amministrare (come in quella sentenza e in altre è dimostrato!) La legalità è solo uno slogan della politica e viene sbandierata solo per propaganda o, miglio, per ipocrisia e millantanza. E nulla puoi pretendere e aspettarti. Non per niente siamo nel Comune delle Bananas! E io… ribollivo!
FUORI SACCO 4   SENZA FISSA DIMORA
sanseveropuntoit, 21 settembre 2024
LA RAGNATELA DEL POTERE (2/2)