FUORI SACCO 4   SENZA FISSA DIMORA
sanseveropuntoit, 29 settembre 2024
«Poi, come può accadere a un sogno brutto…» Così diceva il primo verso dell’ultimo di una serie di sonetti con i quali illustravo la storia della mia prima esperienza di mobbing, vissuta quale impiegato del Comune delle Bananas nel lontano 1984 - quando questo neologismo inglese non era ancora a calendario - e ancora presenti. sotto il titolo « Incubo di una notte di mezzo inverno » alle pagina https://www.sansevero.it/ss04 . E l’incubo, l’ansia, l’angoscia, la rabbia e il malumore si sono dissolti alla notizia che la Corte di Appello di Bari, con sentenza del 16 aprile 2024 ha riconosciuto l’illegittimità del comportamento del Sindaco del Comune di San Severo, in uno con il contumace Ministero dell’Interno, imponendogli la mia «immediata iscrizione» nel Registro della popolazione residente al domicilio da me indicato e ha condannato i resistenti in giudizio alle spese processuali. Tralascio al momento di commentare tale sentenza, riservandomi di farlo in altra appossita pagina ad utilità di quanti avessero una qualche eventuale resistenza a farne lettura per i continui rimandi alle disposizioni legislative e per essere articolata in ben diciotto pagine. Ne raccomando, comunque, la lettura alle persone interessate alla intelligenza della questione, ovvero del diritto dei ‘‘senza fissa dimora’’ ad ottenere l’iscrizione del Registro della popolazione residente e, più in generale, degli obbligi a cui sono tenuti quanti sono chiamati ad applicare le leggi anagrafiche. Una lettura che consiglierei, se ne avessi la possibilità, alla nuova amministrazione e proporrei alla particolare attenzione del nuova prima cittadina perchè possa rendersi conto e prendere atto, oltre all’abuso di potere, della ignobile perfidia morale e della disonestà funzionale dell’Ufficiale d’Anagrafe - sia esso il Sindaco tartufone o la sua servile delegata - volte unicamente a sopraffare e angariare la mia persona e i miei diritti. Devo, tuttavia, confessare che la prima lettura della sentenza di appello fu molto superficiale da parte mia, intesa prevalentemente a coglierne il dispositivo finale e dire che ne ero soddisfatto, sarebbe poco ma, certamente non ne ero felice se non per non dover pagare le spese al Comune delle Bananas, a cui in prima istanza, ero stato condannato (meglio il suicidio che subire Miglio!). Sentii, quindi, il bisogno di esternare la mia soddisfazione e, dopo aver controllato su internet che la stampa locale la ignorava, scrissi, in assenza dell’Ansa, a diverse testate locali per farli edotti di questa rilevante circostanza. Certamente non lo avevano arrestato il sindaco a digiuno di legalità (e rimane il dubbio se, anche in tal caso, avrebbero osato darne notizia) ma era pur sempre stato condannato un sindaco, quello che digiunava per la legalità! Il Tartufo ha gettato la maschera, il fariseo è stato scoperto! Quello che della legalità ha fatto un vessillo mentre e invece se ne sbatte; che ha fregato un paese e un Ministro e ha ingannato persino i santi! Ma nel libero paese delle Bananas e dell’arbitrio tutto questo non può dirsi!
UN INCUBO DISSOLTO IN APPELLO