Ma anche in questo caso mi fu sottratta la possibilità di un dibattimento in quanto il GUP, tale dott.ssa Maria   Rita   Mancini , per evitare un processo che avrebbe appurato la responsabilità e colpevolezza dei miei persecutori, dopo aver furbescamente usato l’accortezza di disgiungere in due parti il procedimento” , ha proceduto, con sentenze   del   9   aprile   2008,   n.   241/08   e   n.   242/08 , alla distinta assoluzione di tutti, vittima e carnefici, nonostante il danno di oltre novantamila euro stimato in fase di indagine dalla Polizia di Stato. Mi resta ancora da aggiungere che, avendo finalmente trovato un avvocato disponibile a rappresentarmi, il 19 settembre 2019 , a mente di quanto stabilito dalla sentenza della Corte di Appello di Bari, ho dato avvio ad un’azione di risarcimento civile , n. di ruolo 6268 , la cui prossima udienza, dopo un primo rinvio disposto dal giudice, dott. Carbonelli   Mariangela   Martina , al 20 settembre 2021, è stata rimandata, per il primo esame, al “prossimo” 18 ottobre 2023! Lei, Signor Presidente, potrà a questo punto, forse, convenire sulla osservazione che quando la giustizia coincide con il sopruso e, addirittura, se ne fa serva contro i diritti fondamentali della persona, non si può parlare di Stato Democratico e che lo Stato di Diritto non ha più sussistenza nella dissoluzione della norma Costituzionale posta a tutela della dignità umana. Potrei marginalmente annotare, signor Presidente, come il calpestamento dei diritti fondamentali della persona crei grande eco nel nostro Paese e susciti profonda indignazione quando si verifica in un qualsiasi Stato estero, tanto da poter beffardamente aggiungere che ben altra considerazione avrei forse avuto dalla Giustizia italiana se la mia vicenda, solo per esempio, si fosse svolta in Egitto. Le aggiungo, signor Presidente, che una volta, ascoltando alla radio un convegno sulla Giustizia, ho sentito qualcuno affermare che “… i magistrati non sono tutti così! Ci sono anche quelli buoni, quelli che fanno il loro dovere. Onesti! Ci sono anche magistrati e giudici bravi, al servizio del diritto e della verità !”. Ma mi dica Lei, signor Presidente, che fiducia potrebbe avere un qualsiasi cittadino in caso di ricovero in un ospedale di cui venga a sapere che, tra i tanti medici che vi lavorano, vi sono “…anche alcuni bravi; professionisti che sanno curare e guarire una persona. Anche chirurghi coscienziosi…”! Ed è questa la condizione in Italia! È questo il rispetto dei diritti della persona e della Costituzione; questa la magistratura e la giustizia nel nostro paese o, almeno, da queste parti, in una oscura contrada di Capitanata, dove, mi permetta il basso esempio, un sindaco di San Severo, minacciava il digiuno in nome della legalità mentre ne faceva scempio e, da buon Tartufo, se n’è fatto addirittura il necroforo. Non so se quanto fin qui ho esposto e riassunto possa esserle utile, Signor Presidente, per avere una reale idea dello stato della Giustizia, visto il Suo ruolo di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e renderLa consapevole di quanto sia precario in realtà lo Stato di Diritto e quanto sprezzo vi sia dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione di cui Lei è, per Sua stessa definizione, Garante.
continua… indietro
… segue: Lettera al Presidente della Repubblica