sanseveropuntoit, 8 marzo 2025
IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
La musica del sito
Il culto della Madonna nel 1800 Nell'aprile del 1837, un terribile male venuto dall'Asia, arrivò fino a San Severo, era il Colera Asiatico detto “Cholera Morbus”. Possiamo immaginare come in quell’epoca, la popolazione fosse impaurita da tale flagello... così il popolo sanseverese si raccoglieva a pregare ai piedi della Vergine del Soccorso, per implorarne protezione. Il 22 ottobre del 1843 Mons. Rocco   De   Gregorio , Vescovo di San Severo volle consacrare la Chiesa di San Agostino alla Vergine del Soccorso. Nel 1855 venne eletto Priore dell'Arciconfraternita del Soccorso, Matteo Mascia (24.8.1823-2.3.1880) figlio di Simone Mascia e Carolina Antonacci. Questi mirò subito a migliorare le condizioni della Chiesa, della quale dirigeva le sorti e a incrementare sempre più il culto per la amata Madonna del Soccorso; il suo intento e quello del popolo sanseverese, era quello di far proclamare la Vergine del Soccorso Patrona di San Severo, così nel 1856 presentò una petizione a nome suo, dei confratelli e di tutti i cittadini, al Comune di San Severo, affinché il Comune riconoscesse che la devozione verso la Vergine del Soccorso era sentita da tutta la cittadinanza e far che la Madonna del Soccorso potesse essere dichiarata dal Santo Padre Pio IX Patrona della Città di San Severo. Cosi avvenne... Il 10 settembre del 1857, con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, la Vergine del Soccorso veniva dichiarata “Patrona della Città di S. Severo” con festa di doppio precetto da celebrarsi il sabato precedente la prima domenica di maggio. La prima festa della Madonna del Soccorso da “Patrona” cioè la prima festa Patronale, viene descritta dagli storici dell’epoca di una pomposità eccezionale, con l’intervento di Vescovi della Provincia, inoltre molti simulacri di Santi parteciparono alla processione e già a quell'epoca i festeggiamenti venivano svolti con Bande Musicali, fuochi pirotecnici, corse di cavalli e “globi areostatici”. Nel 1879 Matteo Mascia fece costruire a proprie spese dall’artista Rinaldi di Napoli la bella pedana processionale intagliata e dorata in fogli di oro puro, per ringraziare la Vergine del Soccorso per aver guarito da una malattia, suo figlio Silverio Mascia. Sotto questo priorato si fecero, inoltre, fare a Napoli le due corone di oro puro per la Vergine e per il Bambino, facendo utilizzare all’orafo che le fece, Gaetano Muscetti, diversi oggetti in oro che la Madonna del Soccorso aveva ricevuto in dono dai fedeli per grazie ricevute. Furono fatte fare inoltre, in quell’occasione, le spighe in oro per la Vergine e un fascetto di fiori in oro per il bambino. Verso il 1890 il Priore Giovanni Masselli fece confezionare a proprie spese il ricchissimo manto della Vergine del Soccorso, con la relativa veste, ricamati in oro, il baldacchino processionale a otto bastoni, anch’esso ricamato in oro su lamina d'argento e manifatturato in Napoli. Di identica fattura è il nuovo labaro della Confraternita, fatto fare a spese di Alfonso Masselli nel 1871.
DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA VERGINE DEL SOCCORSO
Lapide con iscrizione commemorativa del Priore Matteo Mascia. (Foto Masselli) Processione della Madonna  del Soccorso. (Foto Masselli) La processione della Madonna del Soccorso. (Foto Masselli) Ritratto di Giovanni Masselli, Priore dell’Arciconfraternita del Soccorso dal 1880 al 1900. (Foto Masselli). Tondo, ricmato in oro, sul labaro dell’Arciconfraternita, risalente agli inizi del ‘900. (Foto Arciconfraternita) (foto Tota) Processione della Madonna  del Soccorso  in un dagherrotipo del 1897.  (Foto Russi)