sanseveropuntoit, 8 marzo 2025
IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
Il culto della Madonna nel 1700 Si ha notizia che nel 176l per tutto l'inverno e per la primavera non era piovuto e le campagne non promettevano di dare nessun frutto; i confratelli decisero allora di portare in processione di penitenza la Vergine del Soccorso, attraverso i campi per implorare la pioggia, avviandosi per la strada che menava a San Marco in Lamis. La processione, giunta che fu al convento di Stignano improvvisamente venne giù tanta pioggia che salvò tutti i raccolti dei nostri devoti poveri agricoltori. Anche lo storico sanseverese Matteo   Fraccacreta , nel suo Teatro Storico della Capitanata , ricorda di aver visto come verso il 1783 durante una siccità, i Confratelli, il Clero e il popolo portassero in processione di penitenza fino a Stignano la Madonna del Soccorso. Era 1’8 febbraio del 1799 e alcuni cittadini recisero dal giardino dei Padri Cappuccini (oggi Villa Comunale di San Severo) un cipresso altissimo per poter fare l’Albero della Libertà. Lo portarono in piazza (ora piazza della Repubblica) e lo issarono proprio davanti a quell'antico palazzo dove si vedono tuttora le statue di San   Pietro e San   Paolo , verso la Chiesa dei Celestini. Questo palazzo anticamente era la sede della municipalità di San Severo. Sotto l’Albero della Libertà iniziarono le feste della Repubblica e a queste feste prendevano parte uomini e donne, cosa che fino a quell'epoca non si era mai fatto pubblicamente, per cui a molti non andò a genio questo modo di festeggiare che sembrava per quell'epoca, estremamente permissivo. Temendo delle sommosse popolari, si decise di comune accordo tra il Vescovo e i maggiori della città, di far esporre la Vergine del Soccorso in Cattedrale, cercando così di risvegliare nei cittadini il sentimento religioso che di certo non incita alla violenza. Questa notizia si seppe subito tra la gente, però in maniera inesatta: qualcuno riferì che vi era l’intenzione di portare la Madonna del Soccorso sotto l’Albero della Libertà e sotto gli occhi della nostra Madonna avrebbero dovuto continuare a ballare in quel modo uomini e donne, così, appena vide scendere dalla nicchia della Chiesa del Soccorso la Vergine, il popolo sanseverese divenne quasi “belva inferocita” e in quel giorno di domenica 10 febbraio 1799 trucidò quelli che avevano issato l’Albero della Libertà ... Saputo che San Severo si era ribellata alla Repubblica, ne seguì la vendetta dei Francesi che, decisi a distruggerla, entrati in città cominciarono un eccidio che fu sospeso solo per l'intercessione delle donne e bambini. Furono saccheggiate tutte le nostre chiese dei più begli arredi sacri e molti palazzi di San Severo. In questa occasione fu rubata la mezza statua, cioè il mezzo busto d'argento raffigurante San   Severino , che conteneva le reliquie del Santo. La ferocia dei Francesi, non ebbe limiti quando uno di essi cercò di rubare l’Ostensorio con l’Ostia Sacra nella Cattedrale di San Severo, e fu ucciso; l’ira dei Francesi si riversò sulle donne e bambini che si erano radunati a pregare in Cattedrale davanti alla Madonna del Soccorso, uccidendoli. Questi tristi fatti ci vengono riferiti dettagliatamente da Matteo Fraccacreta (1772-1857) che fu storico e soprattutto testimone di quei fatti.
DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA VERGINE DEL SOCCORSO
Medaglione della croce applicato sull’antico gonfalone della Confraternita. (Foto Masselli)
Collegamento
(foto Pasquandrea) La musica del sito