La mail gliela inviai non solo alle due caselle di posta ‘normale’ che mi aveva fornito ma anche, per garantirmi la ricezione, con posta certificata in modo che non potesse ignorarla per cui rimasi in curiosa attesa di un suo riscontro che… Ma facciamola breve ché non merita altro questo personaggio capace di tradire la speranza inclusa ma contraddetta nel suo nome. I latini dicevano «Nomen omen» e mai ho visto una credenza dei Romani così platealmente e spudoratamente smentita come in questo caso a meno di pensare che il ‘presagio’ o il destino fosse da riferirsi alla maledetta condizione che mi vede incrociare persone che, dopo un primo approccio positivo, mutano in negativo tradendo ogni mia fiduciosa aspettativa. Ma devo stare attento a non cadere in simili paranoie per evitare una credenza infondata proprio, come in questo caso, accadeva ai Latini smentiti, appunto, in maniera eclatante. Il desso, comunque, dovette pensarci un poco o, forse, chiedere il consulto di un avvocato, per decidersi a rispondere tanto che la risposta arrivò esattamente dopo otto giorni e di seguito la riporto così come mi è pervenuta: un copia e incolla che ne rispetta persino gli accapi.
La mail gliela inviai non solo alle due caselle di posta ‘normale’ che mi aveva fornito ma anche, per garantirmi la ricezione, con posta certificata in modo che non potesse ignorarla e rimasi in curiosa attesa di un suo riscontro. Ma facciamola breve ché non merita altro questo personaggio, capace di tradire la mia speranza di avere a che fare, finalmente, con un legale e una persona seria, per il comportamento che non trovo altri termini oltre a ‘indegno, incivile e poco serio’ per definirlo, a onta e dispregio del suo nome che pure tanto bene prometteva. I latini dicevano «Nomen omen» e mai ho visto una credenza dei Romani così platealmente e spudoratamente smentita come in questo caso; a meno di pensare che il ‘presagio’ o il destino fosse da riferirsi alla maledetta condizione che mi vede incrociare persone che, dopo un primo approccio positivo, mutano in un negativo irrazionale tradendo ogni mia fiduciosa aspettativa. Il mio sconfortato lettore potrà comprendere come sia facile ‘andare in paranoia’ per chi si trovi a vivere situazioni irrazionali in modo ripetitivo. Per questo resto attento e mi guardo bene dal sentirmene io stesso la causa per evitare di rendermi vittima di una «credenza» infondata proprio come accaduto ai latini così platealmente smentiti da questo avvocato. Il desso, comunque, dovette pensarci un poco o, forse, chiedere il consulto di un avvocato per decidersi a rispondere tanto che esattamente dopo otto giorni arrivò la seguente risposta che riporto così com’è, con un copia e incolla.
POSTA CERTIFICATA: riscontro Sua nota del 01/03/2019 venerdì 8 marzo 2019 - 17:17 Da: Per conto di: speranzalex@pec.it oggetto riscontro Sua nota del 01/03/2019 data venerdì 8 marzo 2019 - 17:17 da speranzalex@pec.it <speranzalex@pec.it> Egregio sig. Giavannantonio, ho preso buona nota del contenuto della sua comunicazione mail giuntami nella giornata del 01/03/2019 e ne ho apprezzato la puntuale ricostruzione delle comunicazioni tra noi intercorse; devo tuttavia rilevare che la sostanza delle sue affermazioni, tuttavia, non è perfettamente aderente alla realtà dei fatti che riguardano l'impegno professionale che Lei asserisce io avrei assunto nei suoi riguardi. Tralascio di commentare ogni osservazione da Lei avanzata, in merito alla mia serietà professionale, per la ovvia ragione che l'opinione che ognuno ritiene di dover assumere su un professionista è correlata, con ogni probabilità, ai risultati che si prefigge di raggiungere attraverso la sua collaborazione; ritengo solo di doverLe far presente che, se l'impressione iniziale che Lei ha avuto dello scrivente, nel corso delle oltre due ore di sessione professionale dedicateLe in tardissima serata ed oltre gli orari di ricezione del mio studio, è stata positiva, il mutamento della sua valutazione è solo derivato dalla scarsa attenzione che ho potuto dedicarLe, in seguito, a causa di personalissimi problemi personali dei quali non devo rendere alcun conto. E' doveroso, dunque, da parte mia rammentarLe che lo scrivente, nel corso della sessione professionale del 14/12/2018, all'esito di una sua esposizione dei fatti - ribadisco durata due ore - priva di qualsivoglia riscontro documentale, ebbe a fornirLe un sommario parere legale, in merito alla sussistenza di estremi giuridici ed alla tempistica connessa alla prescrizione del diritto che lei avrebbe voluto far valere in giudizio, per l'avvio di un azione legale finalizzata al risarcimento danni da avviarsi in danno dell'amministrazione che Le ha procurato noie personali di varia natura giudiziaria. Al termine del nostro colloquio Le precisai che avrei dovuto, comunque, leggere dei documenti non consegnatimi in quella sede, al solo fine di valutare se fosse conveniente ed opportuno per il sottoscritto, assumere un impegno professionale che seguisse quello assunto dai suoi precedenti avvocati, i quali si erano già rifiutati di proseguire nella sua difesa, ciò in funzione di un'attenta lettura dei documenti e della valutazione di effettiva sussistenza dei presupposti giuridici per l'avvio di una azione legale, la quale, peraltro, era prossima alla prescrizione decennale del diritto. Sul punto mi preme nuovamente ricordarLe - anche al fine di smentire la ingiustificata, capziosa e strumentale richiesta di rimborso avanzata con la Sua comunicazione - che al termine del colloquio Le richiesi la sola somma di Euro 100,00 a titolo di compenso per la consulenza resa, somma che, peraltro, lo scrivente ha regolarmente fatturato come potrà evincere dalla fattura n. 1/2019 che si allega in formato pdf alla presente. Inoltre, sempre in quella occasione Le precisai che il compenso per l'esame della documentazione che mi avrebbe fatto pervenire a mezzo mail, nonchè per il parere definitivo che avrei reso all'esito - sia che avessi accettato di patrocinare un eventuale giudizio, sia che avessi potuto ritenere di non assumere alcun incarico - sarebbe stato pari ad Euro 300,00 oltre iva; compenso, quest'ultimo, che avrebbe dovuto essere corrisposto nell'incontro professionale che sarebbe seguito previa fissazione di nuovo appuntamento. Ebbene ritengo opportuno, precisare, in contrasto con quanto da Lei asserito, che l'impegno assunto nei suoi confronti all'esito del primo colloquio, lungi dall'essere stato assunto con delega formale, era, comunque subordinato alla mia volontà di accettare o meno un futuro incarico in esito alla visione completa della documentazione; peraltro, proprio in virtù della facoltà che lo scrivente si era riservato, Le ho evitato una ulteriore trasferta su Brindisi per procedere alla consegna materiale della documentazione, richiedendoLe un invio a mezzo mail di quanto necessario. Mi pare evidente che le motivazioni in seguito forniteLe in merito alla impossibilità di prendere visione dei documenti, ripeto per motivi di natura personale dei quali lo scrivente non doveva, nè deve, tuttora, rendere conto ad un potenziale cliente, potevano essere intese, ove logicamente associate al silenzio seguito da parte del professionista, quale esplicita rinuncia o impossibilità dello stesso di assumere qualsivoglia impegno professionale nei suoi confronti, tanto più che Lei, non avendo proceduto alla sottoscrizione di alcun mandato, nè tantomeno alla consegna materiale dei documenti, a fronte del disinteresse manifestato dallo scrivente, avrebbe potuto rivolgersi a qualunque altro professionista. Al termine di questo doveroso riscontro mi preme rappresentarLe che l'atteggiamento tracotante che attraverso il suo scritto lei ha assunto nei miei confronti, quasi a voler pretendere la mia attenzione professionale, mi lascia alquanto perplesso e mi convince ancor più della opportunità di non voler assumere alcun impegno professionale per la gestione della sua vicenda personale. Per quanto concerne poi la ingiustificata ed assurda richiesta di restituzione della somma di Euro 300,00, ribadisco giammai corrisposta allo scrivente, Lei può ritenersi cliente pagante, esclusivamente, con riferimento alla consulenza già prestata presso il mio studio, tenuto conto, peraltro, che non è abitudine di chi riscontra richiedere compensi anticipati. Pertanto sul punto Le chiederei di desistere dall'avanzare ulteriori illazioni, siccome La invito a desistere dai dichiarati intenti di diffusione pubblica di notizie false e tendenziose sul mio conto e sulla mia serietà professionale; preavvertendoLa che, nella ipotesi in cui lo scrivente dovesse avere notizia, ovvero avvedersi della diffusione di notizie via internet attraverso il suo dominio personale, che possano ledere la sua immagine personale e professionale, non esiterà a sottoporre la sua persona già provata da esperienze giudiziarie particolarmente significative, ad un ulteriore accertamento giudiziario finalizzato alla valutazione di sussistenza di presupposti di Sua responsabilità personale per calunnia e diffamazione. Distinti saluti. Avv. Fabio Speranza
CREDENZE DELUSE
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
ILLUSIONI PERDUTE
sanseveropuntoit, 8 maggio 2019
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