Di nuovo la moglie dell’amico Giovanni
sanseveropuntoit, 12 Aprile 2018
16 gennaio 2018
Egregia Avvocato,
non
ho
avuto
ultimamente
la
disponibilità
di
accedere
alla
rete
e
non ho voluto disturbarla telefonicamente.
Accedendovi
stamane,
sono
rimasto
perplesso,
tuttavia,
della
mancanza
di
riscontro
alla
mia
precedente
in
ordine
alla
sua
disponibilità
ad
assistermi
per
il
risarcimento
danni
conseguente
alla
condanna
penale
e,
innanzi
tutto,
della
possibilità
di
procedervi, facendomi temere un suo ripensamento.
Resto,
pertanto,
in
attesa
di
un
suo
riscontro
e
la
saluto
cordialmente.
Giovannantonio M
Ho
detto
che
non
avrei
insistito
a
parlare
della
condizione
vissuta
in
quei
giorni
e
lasciandola
alla
immaginazione
del
mio
solidale
lettore,
salto
i
tempi
di
attesa
per
la
risposta.
Ma
che
dirvi
quando
lessi
il
messaggio
arrivato
dopo
dieci giorni sul mio cellulare?
SMS
27 gennaio 2018
Buongiorno
sig.
Macchiarola,
giovedì
ho
contattato
il
collega
(l’avvocato
di
Foggia)
il
quale
mi
ha
spiegato
la
sua
richiesta
di
risarcimento.
Lei
è
stato
risarcito
già
dal
Comune
per
la
somma
pari
ad
euro
30.000,00
ed
in
seguito
alla
richiesta
del
collega
ai
singoli,
uno
solo
le
ha
versato
ulteriori
30.000,00
euro.
Pertanto
concordo
con
quanto
detto
dal
collega
in
merito
alla
sua
richiesta
ulteriore.
Ossia,
lei
è
già
stato
risarcito.
Ha
ottenuto
tutto
quanto
poteva
anche
moralmente.
A
mio
modesto
parere
le
consiglio
di
vivere
nella
serenità
e
di
mettere
fine
ad
ogni
inutile
atto
persecutorio
che
andrebbe
solo
a
farle
male.
Comprendo
ciò
che
le
è
stato
fatto.
A
disposizione
per
qualsiasi
chiarimento.
Le
auguro
di
cuore
di
vivere
in pace.
Poi cosa accadde?
Nulla!
Solo
una
serie
di
invii
di
questa
lettera
aperta
agli
amici
facebook
del
sindaco
Francesco
Miglio;
forse
un
centinaio,
e
tutti
senza
riscontri:
un
solo
like
solitario e qualche accesso in più a questo sito.
Tutta
gente
che
sa
quanto
vale
questo
sindaco?
O
tutti
partecipi
della
medesima masnada?
Poi
silenzio
e
poi,
nel
silenzio
delle
feste
natalizie,
mentre
il
mio
umore
non
faceva
faville,
a
consolarmi
di
quella
ferita,
del
silenzio,
dell’indifferenza
totale…
col
dubbio
che
potessero
aver
ragione
i
miei
due
avvocati
nell’attribuire
la
mia
diversa
opinione
alla
mia
ignoranza,
se
non
alla
mia
presunzione
e
alla
mia
testardaggine,
o
che
potessi
meritare
quella
ingiustizia
e
dovessi
persino
comprendere
e
perdonare
quel
tracotante
silenzio
nei
confronti
di
lettere
farneticanti
che
non
meritavano
attenzione
più
di
tanto;
un
illuso
che
credeva
di
uscirne
indenne,
con
la
presunzione
di
farsi
forte
di
un
criterio
di
giustizia
non
condiviso
e
di
poter
sostenere
quel
braccio
di
ferro
contro
chi
il
potere gestisce per reprimere la verità ai suoi comandi.
Inutile
continuare
ad
esternare
il
mio
disdoro,
il
tormento
e
l’immobilismo
di
quei
giorni,
la
mia
incapacità
di
riesumarmi
da
quella
desolante
conclusione.
Ci
vollero
giorni
per
riuscire
a
distogliermi
dalla
mia
ignavia
aggrappandomi
all’unica
cosa
che
m’era
rimasta:
procedere
in
sede
civile
per
il
risarcimento
dell’ingiusto
danno
contro
i
delinquenti
sopravvissuti,
visto
che
il
sindaco
Giuliani
era
andato
a
pagare
il
suo
debito
da
un’altra
parte,
per
cui
mi
rassegnai
a scrivere una mail alla moglie del mio amico Giovanni.
Capitolo settimo
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
La chiamai!
Non
ho
preso
appunti
in
quel
momento
né
nei
primi
giorni
successivi
a
quella
conversazione
e
resto
subissato
dalla
sorda
impotenza
che
ancora
mi
sorge quando ci ritorno con la mente.
“Avvocato,
o
lei
mi
prende
per
uno
stupido
incapace
di
capire
quello
che
a
lei
appare
evidente
e
me
lo
dice,
così
la
finiamo
al
momento,
o
mi
spiega
le
ragioni su cui lei fonda la sua conclusione. Lei sta facendo come…
E
qui
ebbi
modo
di
far
riferimento
a
quella
volta
che,
andato
in
un
superstore
informatico
per
comprare
un
hard
disk
esterno
e
chiedendo
ad
un
commesso
la
ragione
perché
uno
costasse
circa
il
doppio
di
un
altro
più
capiente,
quello
rispose: “Se glielo spiego non lo capirebbe!”
Sorpreso,
non
ebbi
in
quel
momento
prontezza
di
parola
e
per
giorni
ho
avuto
il
tormento
di
non
avergli,
al
momento,
saputo
rispondere:
“E
che
ci
stai
a
fare
qui, allora?”, visto che se lo sapevo non te lo avrei chiesto…
“Lei
sta
facendo
come
quello,
e
non
dà
risposte
ad
alcuna
delle
mie
osservazioni. Crede che non sia in grado di capirle?”