…
Ma,
nello
stesso
tempo,
avevo
la
consapevolezza
del
rischio
di
restare
vittima
della
mia
paranoia,
di
farmi
soffocare
dall’assurda
ragnatela
che
mi
ingabbiava
e
che
bloccava
ogni
possibilità
al
mio
agire;
che
non
dovevo
lasciarmi
deprimere
da
quelle
risposte
negative
né
farmi
condizionare
dal
pensiero
che
tutto
il
mondo
complottasse
contro
di
me
per
sfiancarmi,
indurmi
a
desistere,
per
farmi
arrendere
a
subire
supinamente
quella
condizione.
Restavo
consapevole
del
rischio
e
che
lasciarmi
andare
all’apatia
era
come
arrendersi
e
dargliela
per
vinta.
E
poi,
mica
le
battaglie
si
fanno
solo
se
si
ha
certezza
di
vincerle!
Battersi
è
un
dovere
per
ogni
uomo
specie
se
è
in
discussione
la
propria
dignità
di
persona!
Si
può
anche
perdere
se
ci
si
batte
per
la
Verità
e
la
Giustizia
è
sarebbe
assai
misera
cosa
se
questa
lotta
fosse
portata avanti solo a condizione di uscirne vittorioso!
Sto
vivendo
un
momento
depressivo,
mi
dicevo,
come
quando
ti
svegli
e
piove
e
il
cielo
è
grigio.
Certo,
questo
non
consola,
ottunde
lo
spirito
ma
le
nuvole
sono
destinate
a
scorrere.
Occorreva
solo
attendere
che
svanissero…
e,
prima
che
lo
fossero,
avevo
già
trovato
un
modo
per
reagire.
C’era
modo
per
dare
un
senso
a
tutto
il
lavorio
fatto
in
quei
giorni
con
l’esame
delle
sentenze
della
Cassazione
per
redigere
la
mia
proposta
di
ricorso
e
ripresi
ardore
pensando
che
avrei
potuto
utilizzarlo
per
scrivere
un’altra
lettera
al
sindaco
Francesco
Miglio
e
per
indirizzare
a
lui
il
mio
malumore
anziché
farmene vittima.
Certo!
Solo
un
palliativo,
una
ben
misera
soddisfazione
da
parte
mia
dopo
l’entusiasmo
che
aveva
accompagnato
quel
lavoro;
un
modo,
comunque,
per
reagire
a
quella
momentanea
depressione
esprimendo
il
mio
disprezzo
a
questa
persona
che
si
professava
pronto
a
morire
in
nome
della
legalità
contro
la
quale
agiva!
Schiaffeggiarlo
a
pieno
viso,
questo
cialtrone
laureato
in
ipocrisia,
con
una
Lettera
Aperta
per
evidenziare
la
sua
responsabilità
personale,
oltre
che
politica
e
morale,
e
metterlo
alla
berlina
per
la
falsa
testimonianza
che
solo
la
stupidità
o
la
correità
del
Giudice,
per
quanto
lo
riconoscesse
bugiardo
e
fosse
consapevole
della
bugia,
aveva
omesso
di
rilevare,
dando
conto,
per
quanto
in
maniera
riassuntiva,
degli
errori
logici
e
delle contraddizioni. che scardinavano l’assunto di quella sentenza.
Fu
così
che
il
21
dicembre
,
giorno
successivo
alla
scadenza
dei
termini
per
il
ricorso
in
Cassazione,
inviai
al
sindaco
del
comune
delle
bananas,
Francesco
Miglio
,
la
seguente
lettera
aperta
della
quale,
per
la
sua
lunghezza, riporto di seguito soltanto i primi accapi.
Seconda LETTERA APERTA a MIGLIO
sanseveropuntoit, 7 Aprile 2018
Capitolo settimo
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
…)
Lascio,
comunque,
alla
curiosità
del
mio
solidale
lettore
la
possibilità
di
averne piena cognizione nel testo integrale qui disponibile.