Ma, nello stesso tempo, avevo la consapevolezza del rischio di restare vittima della mia paranoia, di farmi soffocare dall’assurda ragnatela che mi ingabbiava e che bloccava ogni possibilità al mio agire; che non dovevo lasciarmi deprimere da quelle risposte negative farmi condizionare dal pensiero che tutto il mondo complottasse contro di me per sfiancarmi, indurmi a desistere, per farmi arrendere a subire supinamente quella condizione. Restavo consapevole del rischio e che lasciarmi andare all’apatia era come arrendersi e dargliela per vinta. E poi, mica le battaglie si fanno solo se si ha certezza di vincerle! Battersi è un dovere per ogni uomo specie se è in discussione la propria dignità di persona! Si può anche perdere se ci si batte per la Verità e la Giustizia è sarebbe assai misera cosa se questa lotta fosse portata avanti solo a condizione di uscirne vittorioso! Sto vivendo un momento depressivo, mi dicevo, come quando ti svegli e piove e il cielo è grigio. Certo, questo non consola, ottunde lo spirito ma le nuvole sono destinate a scorrere. Occorreva solo attendere che svanissero… e, prima che lo fossero, avevo già trovato un modo per reagire. C’era modo per dare un senso a tutto il lavorio fatto in quei giorni con l’esame delle sentenze della Cassazione per redigere la mia proposta di ricorso e ripresi ardore pensando che avrei potuto utilizzarlo per scrivere un’altra lettera al sindaco Francesco Miglio e per indirizzare a lui il mio malumore anziché farmene vittima. Certo! Solo un palliativo, una ben misera soddisfazione da parte mia dopo l’entusiasmo che aveva accompagnato quel lavoro; un modo, comunque, per reagire a quella momentanea depressione esprimendo il mio disprezzo a questa persona che si professava pronto a morire in nome della legalità contro la quale agiva! Schiaffeggiarlo a pieno viso, questo cialtrone laureato in ipocrisia, con una Lettera Aperta per evidenziare la sua responsabilità personale, oltre che politica e morale, e metterlo alla berlina per la falsa testimonianza che solo la stupidità o la correità del Giudice, per quanto lo riconoscesse bugiardo e fosse consapevole della bugia, aveva omesso di rilevare, dando conto, per quanto in maniera riassuntiva, degli errori logici e delle contraddizioni. che scardinavano l’assunto di quella sentenza. Fu così che il 21 dicembre , giorno successivo alla scadenza dei termini per il ricorso in Cassazione, inviai al sindaco del comune delle bananas, Francesco Miglio , la seguente lettera aperta della quale, per la sua lunghezza, riporto di seguito soltanto i primi accapi.
Seconda LETTERA APERTA a MIGLIO
sanseveropuntoit, 7 Aprile 2018
Capitolo settimo
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
…)
Lascio, comunque, alla curiosità del mio solidale lettore la possibilità di averne piena cognizione nel testo integrale qui disponibile.
Testo integrale della lettera aperta a Francesco Miglio