E ora, osservate con attenzione, miei cari cinque lettori, questa certificazione stralciata dalla cartella sanitaria che testimonia la mia condizione al momento del ricovero (col.A) e all’atto della dimissione anticipata dall’ospedale (col.B)
sanseveropuntoit, 29 aprile 2017
Notato qualcosa? Provate a fare il confronto tra le due colonne e fate mente alla differenza. Chiaramente nella prima c’è scritto «delirante» in ossequio alla diagnosi di ingresso e all’impressione negativa ricavata dal medico accettante dopo aver sostenuto che non ero stato visitato da nessuno e che ero stato «catturato» mentre ero regolarmente in servizio nel mio Ufficio e che quella era una manovra repressiva nei miei confronti da parte di una Amministrazione di delinquenti. «Vede che lei è delirante?» aveva interloquito lo Stoduto, argomentando che solo un soggetto «delirante» poteva sostenere che una Amministrazione Pubblica potesse fare una simile azione contro un proprio dipendente! Ed ora osservate il terzo foglio sulla prima colonna, la valutazione infermieristica resa nello stesso momento. Solo un imbecille o un connivente può attribuire l’aggettivo «delirante» a una persona che ha quel «comportamento» dopo l’impatto di una tale improvvisa e gratuita violenza. E fate, poi, il gioco delle differenze, come nella «Settimana Enigmistica», tra il terzo foglio, compilato all’atto del ricovero, e, sulla medesima riga, quello compilato il giorno della anticipata dimissione! Fatto? Chissà per quale motivo il giorno del sequestro ero un poco irritabile e di cattivo umore?! Provassero a darmi una valutazione adesso ché solo a ricordarmi m’incazzo!!!
Capitolo QUINTO I volenterosi carnefici
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