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E sentendo che già per tutto si dormia, e tempo parendogli o di dovere al suo disiderio dare effetto o di far via con alta cagione alla bramata morte, fatto colla pietra e collo acciaio che seco portato avea un poco di fuoco, il suo torchietto accese, e chiuso e avviluppato nel mantello se n'andò all'uscio della camera e due volte il percosse colla bacchetta. La camera da una cameriera tutta sonnochiosa fu aperta, e il lume preso e occultato; laonde egli, senza alcuna cosa dire, dentro alla cortina trapassato e posato il mantello, se n'entrò nel letto nel quale la reina dormiva. Egli disiderosamente in braccio recatalasi, mostrandosi turbato (per ciò che costume del re esser sapea che quando turbato era niuna cosa voleva udire), senza dire alcuna cosa o senza essere a lui detta, più volte carnalmente la reina cognobbe. E come che grave gli paresse il partire, pur temendo non la troppa stanza gli fosse cagione di volgere l'avuto diletto in tristizia, si levò, e ripreso il suo mantello e il lume, senza alcuna cosa dire se n'andò, e come più tosto potè si tornò al letto suo. Nel quale appena ancora esser poteva, quando il re, levatosi, alla camera andò della reina, di che ella si maravigliò forte; ed essendo egli nel letto entrato e lietamente salutatala, ella, dalla sua letizia preso ardire, disse: - O signor mio, questa che novità è stanotte? Voi vi partite pur testé da me; e oltre l'usato modo di me avete preso piacere, e così tosto da capo ritornate? Guardate ciò che voi fate. Il re, udendo queste parole, subitamente presunse la reina da similitudine di costumi e di persona essere stata ingannata; ma, come savio, subitamente pensò, poi vide la reina accorta non se n'era alcuno altro, di non volernela fare accorgere. Il che molti sciocchi non avrebbon fatto, ma avrebbon detto: - Io non ci fu'io, chi fu colui che ci fu? come andò ? chi ci venne? - Di che molte cose nate sarebbono, per le quali egli avrebbe a torto contristata la donna e datole materia di disiderare altra volta quello che già sentito avea; e quello che tacendo niuna vergogna gli poteva tornare, parlando s'arebbe vitupero recato. Risposele adunque il re, più nella mente che nel viso o che nelle parole turbato: - Donna, non vi sembro io uomo da poterci altra volta essere stato e ancora appresso questa tornarci? A cui la donna rispose: - Signor mio, sì; ma tuttavia io vi priego che voi guardiate alla vostra salute. Allora il re disse: - Ed egli mi piace di seguire il vostro consiglio; e questa volta senza darvi più impaccio me ne vo'tornare. E avendo l'animo già pieno d'ira e di mal talento, per quello che vedeva gli era stato fatto, ripreso il suo mantello, s'uscì della camera e pensò di voler chetamente trovare chi questo avesse fatto, imaginando lui della casa dovere essere, e qualunque si fosse, non esser potuto di quella uscire. Preso adunque un picciolissimo lume in una lanternetta, se n'andò in una lunghissima casa che nel suo palagio era sopra le stalle de'cavalli, nella quale quasi tutta la sua famiglia in diversi letti dormiva; ed estimando che, qualunque fosse colui che ciò fatto avesse che la donna diceva, non gli fosse ancora il polso e '1 battimento del cuore per lo durato affanno potuto riposare, tacitamente, cominciato dall'uno de'capi della casa, a tutti cominciò ad andare toccando il petto per sapere se gli battesse. Come che ciascuno altro dormisse forte, colui che colla reina stato era non dormiva ancora; per la qual cosa, vedendo venire il re e avvisandosi ciò che esso cercando andava, forte cominciò a temere tanto che sopra il battimento della fatica avuta la paura n'aggiunse un maggiore; e avvisossi fermamente che, se il re di ciò s'avvedesse, senza indugio il facesse morire. E come che varie cose gli andasser per lo pensiero di doversi fare, pur vedendo il re senza alcuna arme, diliberò di far vista di dormire e d'attender quello che il re far dovesse. Avendone adunque il re molti cerchi alcuno trovandone il quale giudicasse essere stato desso, pervenne a costui, e trovandogli batter forte il cuore, seco disse:- Questi è desso -. Ma, come colui che di ciò che fare intendeva niuna cosa voleva che si sentisse, niuna altra cosa gli fece se non che con un paio di forficette, le quali portate avea, gli tondè alquanto dal l'una delle parti i capelli, li quali essi a quel tempo portavano lunghissimi, acciò che a quel segnale la mattina seguente il riconoscesse; e questo fatto, si dipartì, e tornossi alla camera sua. Costui, che tutto ciò sentito avea, come colui che malizioso era, chiaramente s'avvisò per che così segnato era stato; onde egli senza alcuno aspettar si levò , e trovato un paio di forficette, delle quali per avventura v'erano alcun paio per la stalla per lo servigio de'cavalli, pianamente andando a quanti in quella casa ne giacevano, a tutti in simil maniera sopra l'orecchie tagliò i capelli; e ciò fatto, senza essere stato sentito, se ne tornò a dormire. Il re levato la mattina, comandò che avanti che le porti del palagio s'aprissono tutta la sua famiglia gli venisse davanti; e così fu fatto. Li quali tutti, senza alcuna cosa in capo davanti standogli, esso cominciò a guardare per riconoscere il tonduto da lui; e veggendo la maggior parte di loro co' capelli ad un medesimo modo tagliati, si maravigliò , e disse seco stesso: - Costui, il quale io vo cercando, quantunque di bassa condizion sia, assai ben mostra d'essere d'alto senno -. Poi, veggendo che senza romore non poteva avere quel ch'egli cercava, disposto a non volere per piccola vendetta acquistar gran vergogna, con una sola parola d'ammonirlo e dimostrargli che avveduto se ne fosse gli piacque; e a tutti rivolto disse: - Chi '1 fece nol faccia mai più, e andatevi con Dio. Un altro gli averebbe voluti far collare, martoriare, esaminare, e domandare; e ciò facendo, avrebbe scoperto quello che ciascun dee andar cercando di ricoprire; ed essendosi scoperto, ancora che intera vendetta n'avesse presa, non scemata ma molto cresciuta n'avrebbe la sua vergogna, e contaminata l'onestà della donna sua. Coloro che quella parola udirono si maravigliarono e lungamente fra esaminarono che avesse il re voluto per quella dire; ma niuno ve ne fu che la 'ntendesse se non colui solo a cui toccava. Il quale, come savio, mai, vivente il re, non la scoperse, né più la sua vita in sì fatto atto commise alla fortuna.
Il testo e l’audio sono tratti da www.liberliber.it
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