(escursus 5)
DIGIUNI E DINTORNI
La notizia dei giorni di digiuno, come detto, è sbagliata. Non quello che l’articolo dice sull’OSSERVATORIO SULLA CRIMINALITA’ mentre io stavo nel corridio! Ahimé, tutto vero come pure l’episodio del cane. Ma non sono forse la doppiezza, il nascondere, l’ipocrisia, le vere caratteristiche del potere mafioso? E come è servile, in partenza, e tracotante, in finale, il gesto di quella donna di ostentare attenzione ad un cane per umiliare un collega! Se qualcuno sostenesse che nessuno di quei difensori dell’ordine in pectore avesse cognizione di me, nonostante i ruoli anche rilevanti rivestiti in precedenza nel trentennale ruolo di dipendente pubblico e, in ultimo, in quello quinquennale di Responsabile Urp e il fatto che da tanti giorni facessi uno sciopero della fame contro quella Amministrazione che avevo denunciato e di cui aveva dato conto un giornale locale che, per quanto in una tiratura limitata, raggiungeva più gente di quanti lo comprassero, mi sembrerebbe alquanto inverosimile. Allucinante ai miei occhi, era la loro capacità di ipocrisia. Loro «osservavano» la criminalità e per farlo, si erano radunati sul Comune per santificarsi davanti a una vittima. Forse ora i miei sei lettori comprenderanno meglio il significato delle mie parole quando parlavo di Francesco Miglio, il Sindaco pro-tempore del Comune di San Severo, come del sacerdote dell’illegalità, dell’ultimo pro- tempore officiante al sopruso, del sacro difensore del potere dell’autoritarismo mafioso che, nel frattempo, coglie gli allori e ruba la fama di sindaco integerrimo, capace di sacrificare il suo stomaco al digiuno anteponendo a tutto l’alto valore della LEGALITA’. Il massimo dell’ipocrisia, il meglio della farisaicità, l’Oscar del delinquente per bene, del doppio-giochista, il tronfio Tartufo vincente che invece difende una Amministrazione delinquente, capace delle più sordide bassezze contro un proprio dipendente; di calpestare con insostenibile volgarità i limiti della decenza oltre che della Legge! Si faccia avanti l’avvocato o il Giudice che voglia difenderlo! Ma l’importante, per ora, è chiudere questo capitolo, Digiuni e dintorni, per continuare il racconto delle nefandezze commesse dall’amministrazione comunale sanseverese, di cui il valoroso sindaco Miglio Francesco si fa difensore e interprete, offrendo in sacrificio la sua trippa! sanseveropuntoit. 26 marzo 2017
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