Capitolo Secondo
Come a dire che il potere conferma se stesso a costo di rinnegare la legge che lui stesso si è data, senza cambiarla. Ovvero, il potere può fare quel che vuole. Se avessero cambiato la legge e poi votato, sarebbe stato normale. Ma che potere è quello che riconosce i limiti! E che potere è quello che non conosce limiti? Io lo chiamo mafia
DIGIUNI E DINTORNI
Digiuni e dintorni 4 Fa specie vedere Minzolini festeggiato dai suoi colleghi per non essere stato dichiarato decaduto dal Senato dopo la condanna in Cassazione del 2015 che lo ha interdetto dai pubblici uffici. Praticamente un senatore legittimato a votare le leggi per quanto sia interdetto dal votare i senatori che le votano. Non hai diritto di voto ma puoi votare le leggi! Questa è la logica perversa del potere. «D’accordo» direte voi, «ma il parallelo non c’è o non regge». Non regge sul piano formale, figurativo. D’accordo. Ma guardatelo, miei cari sei lettori, sul piano della logica!
Traduco ancora? Se il sindaco Miglio riconoscesse veramente il principio di legalità tanto invocato da costringerlo all’estrema protesta del digiuno, dovrebbe, in nome dell’Amministrazione di cui egli è sindaco pro-tempore, far ammenda e chiedere perdono dell’accanimento con cui questa ha attentato, nel corso di sei anni e mezzo e con intenti e mezzi criminali, alla mia professionalità, alla mia dignità di persona e al mio equilibrio psico-fisico; dovrebbe riconoscere le illegalità, i soprusi, la persecuzione e il calpestamento dei miei diritti costituzionali, contrattuali e personali perpetrati dall’Amministrazione del Comune di San Severo e ritenerli ben più gravi, odiosi ed esecrabili del gesto di un volgare delinquente, al quale egli stesso si equipara, in quanto attuati contro un dipendente meritevole che tanto lustro ha dato a questa città. Ingrata Patria! Non avrai le mie ossa!
sanseveropuntoit, 18 marzo 2017
CAPITOLO SECONDO Digiuni e dintorni
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