è valso l’invio di esposti a vari organi istituzionali (Prefettura di Foggia, Dipartimento Funzione Pubblica, Ministero dell’Interno, Corte dei Conti, Ordine dei Medici e altri) tutti omertosi ad eccezione dell’allora Presidente della Repubblica Ciampi il cui intervento servì a costringere la Procura della Repubblica di Foggia a iscrivere nel registro degli indagati (finalmente e dopo ben 28 mesi persi in inutili, pretestuose e fantasiose indagini suppletive) i responsabili del TSO (dirigenti, medici e sindaco del Comune) con l’accusa di concorso in sequestro di persona e degli altri reati connessi. *** Sorvolo sugli ulteriori risvolti e i travagli dell’azione penale che ho dovuto affrontare contro i responsabili dell’azione delittuosa attuata contro la mia persona i quali, tutti, dopo essere stati assolti (sic!) in prima istanza senza rinvio a processo, non ne hanno mai pagato il fio per quanto la loro responsabilità penale sia stata successivamente riconosciuta da ben due sentenze di Cassazione. Aggiungo soltanto che, a beffa mia e di ogni logico criterio, nel mese di novembre 2006, la medesima Procura di Foggia, sempre restata sorda e indifferente alle denunce da me presentate a tal proposito, tanto da consentire e agevolare il perpetuarsi fin del reato con il conseguente danno erariale, procedeva nei miei confronti per “l'ingiusto vantaggio patrimoniale rappresentato dal percepire uno stipendio in assenza di attività lavorativa” per un danno erariale pari a oltre 90 mila euro. Solo in questo caso ho avuto modo di assistere alla stupefacente velocità della giustizia italiana, se guidata dal potere vendicativo della politica, tanto che in data 8 aprile 2008 sono stato sottoposto a giudizio dal quale sono poi risultato assolto senza rinvio a processo al solo fine di evitare un dibattimento che avrebbe consentito di evidenziare e documentare la responsabilità giudiziale dei dirigenti e funzionari dell’amministrazione comunale che avevano richiesto il rito abbreviato. Nessuno pagherà, quindi, quei 90 mila euro come nessuno ha ripagato quel funzionario, responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di San Severo, annoverato tra i migliori 100 uffici di tutta la pubblica amministrazione nazionale, i cui progetti venivano finanziati dallo Stato, e che da oltre quindici anni chiede giustizia per i reati commessi a suo danno, con il calpestamento della sua professionalità e della sua dignità, insieme ai suoi diritti personali inutilmente tutelati dalla Costituzione, in attesa che abbia termine il silenzio omertoso che li ha consentiti e agevolati. *** Per quanto possa riconoscere come in Italia avvengano episodi ben più gravi, ritengo che quanto è accaduto nel Comune di San Severo - nella complice e colpevole indifferenza della politica, della magistratura e della opinione pubblica a livello locale e nazionale, nonché per tutte le implicazioni sottese alla persecuzione attuata nel corso di oltre quindici anni contro la mia persona come individuo, come cittadino e come pubblico dipendente - possa meritare una qualche attenzione in quanto offre un’ampia rappresentazione dell’attuale degrado politico, giuridico e sociale che si vive a livello locale e nazionale. Se ancora una volta non lo fosse, sarebbe ben triste la riflessione da farsi sui destinatari di questa mia lettera aperta e sul ruolo da questi assolto nella nostra società. Gennaio 2017 Giovannantonio Macchiarola homo quidam
LETTERA APERTA alle Testate e Agenzie giornalistiche e agli uomini di buona volontà Gennaio 2017
Indietro continua
Queste pagine sono una rielaborazione grafica di contenuti già pubblicati nel 2017
INDICE