Lufficiochenoncè L’INTERVISTA A PROTAGONISTI …segue Intervista al sig. Giovannantonio Macchiarola Ma la circostanza più significativa della attività persecutoria è stato il comportamento delinquenziale posto in atto dall’Amministrazione comunale in data 5 giugno 2001 che utilizzando, come stupidi burattini, il Segretario Generale e la Dirigente del Settore, esecrabili e immondi figuri al servizio di un criminale potere senza controllo, hanno osato coinvolgere la mia famiglia nei loro complotti convocando in maniera abusiva mia moglie, dalla quale risulto legalmente separato, volendola utilizzare per i loro loschi e sordidi scopi con pressione sulla stessa perché firmasse una richiesta di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) da applicare nei miei confronti. Il fatto che la stessa non si è lasciata conculcare da tali pressioni non è valso, tuttavia, a frenare il farneticante delirio di potere contro la mia persona tanto che, nella giornata del 6 giugno 2001, grazie a false certificazioni mediche, rese, a disonore della loro categoria e a denotazione del loro squallore, da “medici” compiacenti, l’amministrazione del Comune di San Severo ha posto in essere un atto prevaricatorio di inaudita violenza morale e fisica, in combutta con il comandante dei Vigili urbani del Comune, calpestando i miei diritti costituzionali con un provvedimento di Trattamento Sanitario Obbligatorio posto surrettiziamente in atto con l’inganno mentre ero regolarmente in servizio. Non contenti, però, di quanto perpetrato e contando sull’impunità e sulla omertà dei sudditi-dipendenti comunali, a onta e a dispregio di ogni eventuale giudizio di valore che potesse derivarne sul piano penale, civile, sociale e personale, hanno inteso completare la loro manovra sottraendo dal mio Ufficio, in data 20 giugno 2001, in mia assenza e senza alcuna disposizione formale, i personal computer in dotazione all’Ufficio Relazioni con il pubblico per provvedere, in violazione della legge sulla riservatezza dei dati personali, alla loro visione e/o distruzione, calpestando ancora una volta i diritti a garanzia della riservatezza e della tutela dei dati personali che vi erano contenuti, distruggendo e rendendo inutilizzabili i molteplici programmi istallativi e le banche dati attinenti al mio lavoro di Ufficio e, quindi, la memoria storica di un quinquennio di attività. Visto, poi, che tutti questi abusi non avevano incontrato alcuna difficoltà o impedimento nella loro esecuzione, l’Amministrazione, in chiara continuità di reato, con ordine di servizio del 4 luglio 2001, a firma del dirigente del Settore e del Segretario Generale del Comune, ha disposto il mio trasferimento “con effetto immediato” e per “carenza di personale” (sic!) presso il Comando Vigili Urbani del Comune con l’unica ed evidente intenzionalità di ledere il ruolo del sottoscritto nell’ambito comunale. A tutt’oggi occorre aggiungere che sono stato, inoltre, oggetto di due azioni disciplinari che, non potendo trovare motivazione nella corrispondenza con la quale ho fin qui interagito con l’amministrazione, sono state artatamente confezionate su questioni futili e pretestuose utili, tuttavia, a denotare la volontà persecutoria di questa gestione amministrativa da repubblica delle Bananas. 4) Con provvedimento dirigenziale del 4 luglio scorso lei è stato trasferito con effetto immediato e “per carenza di personale” presso il Comando Vigili Urbani del Comune. Come giudica questo ordine di servizio? Oltre a quanto ho già detto, questo trasferimento si rappresenta, come chiunque potrà intuire, come una ulteriore provocazione e una tacita promessa di ulteriori vessazioni dato che il comandante dei vigili urbani, per essere stato correo della squallida azione squadrista posta in atto contro la mia persona il 6 giugno 2001, è stato da me denunciato all’Autorità Giudiziaria. 5) Nell’ultima denuncia presentata lei ha chiesto di essere ricevuto ad udienza dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Foggia in quanto, come lei afferma, l’Amministrazione conterebbe sui tempi lunghi dell’istruttoria per porla in una situazione di disagio estremo, comportante l’allontanamento dal lavoro, e per ‘cancellare’ la sua persona e la sua attività. Cosa può dire a questo proposito? Sono convinto che l’Amministrazione del Comune di San Severo non avrebbe potuto agire in maniera così platealmente illegale se non contasse sull’omertà o sulla connivenza di quanti vi hanno assistito in silenzio o hanno partecipato a questi eventi. Il fatto che la Magistratura abbia i suoi tempi e le sue modalità per agire, certamente favorisce il perseverare dell’azione delittuosa e non offre alcuna garanzia e tutela a chi ne è stato vittima, impedisce la continuazione del reato. E’ come se un ladro entri nella casa di una persona e, in attesa che qualcuno dia ascolto e corso alla denuncia del reato, continui ad “asportare” oggetti e beni non suoi. Solo in caso di avvio di istruttoria o di ipotesi di reato si potrà dire che stia rubando e, tuttavia, occorrerà che sia condannato perché si possa pretendere l’arresto della sua azione. Nel frattempo se il derubato reagisce passerà ulteriori guai. segue…
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Capitolo TREDICESIMO L’UFFICIO CHE NON C’E’
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