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DEFEZIONI E INDIFFERENZA
Nel
corso
del
progetto,
alla
fine
di
maggio,
cominciarono
le
prime
defezioni dal gruppo di lavoro.
Prima
Maria
Vittoria
Valoti,
con
la
giustificazione
da
parte
sua
che
le
era
necessario
ritornare
al
suo
ruolo
di
Capo
Servizio
dei
Servizi
Sociali,
ufficio
da
troppo
tempo
da
lei
trascurato
per
cui,
costretta
a
dover
lasciare
il
gruppo di lavoro, si era portata dietro anche Rosanna Coppola.
Tempo dopo fu il turno di Ugo Berardi.
Che
Ugo
fosse
una
testa
calda
mi
era
ben
noto
ma,
per
quanto
riguarda
il
lavoro,
lo
avevo
comunque
in
grande
considerazione
perché,
una
volta
edotto
sulla
procedura
da
seguire,
era
capace
di
svolgere
con
la
massima
efficienza
il
suo
compito
a
cui
si
applicava
come
un
mulo,
senza
interruzione e senza dovergli spiegare più nulla.
Poi,
un
bel
giorno,
forse
a
metà
del
mese
di
giugno,
dopo
aver
visto
per
l’ennesima
volta
Cologno
con
Michele
Aquilano
e
il
suo
codazzo
passare
davanti
all’ufficio
ridendosela
tra
loro,
Ugo
Berardi,
preso
da
una
delle
sue
impennate
e
lamentando
che
del
compito
a
cui
stavamo
provvedendo
non
gliene
importava
a
nessuno,
né
agli
amministratori
e,
tantomeno,
a
Cologno,
concluse
che
sarebbe
tornato
ai
suoi
compiti
presso
l’Ufficio
Tributi
e
che,
se
lui
era
proprio
indispensabile,
lo
chiamassero
pure,
amministratori
o
il
Direttore
Generale
che
fosse,
per
imporgli
di
tornare
a
quel lavoro che nessuno di loro apprezzava.
Fu
del
tutto
inutile
cercare
di
contenere
quella
sua
sfuriata
per
cui,
per
concludere
il
lavoro
che
lasciava,
fui
costretto
a
rivolgermi
a
una
persona
esterna
di
cui
non
ricordo
il
nome;
il
titolare
della
ditta
da
me
contattata
per
la
distribuzione
dei
CD-Roma
sulla
Lirica
e
del
Calendario
agli
inizi
di
quell’anno,
al
quale
poi
corrisposi
300
mila
lire
di
tasca
mia
a
conclusione
di quell’incarico.
Rimanevamo
in
tre
con
Maria
Florio
e
Lucia
Cataleta
che,
tra
l’altro,
non
era
dipendente
del
Comune
ma
faceva
parte
dei
Lavori
Socialmente
Utili,
gli LSU di allora.
Nonostante
queste
diserzioni,
tutti
i
compiti
previsti
dal
progetto
vennero
conclusi
nel
tempo
previsto
e
nei
primi
giorni
di
luglio
ne
comunicai
l’assolvimento
con
la
conseguente
richiesta
della
liquidazione
della
somma
prevista ai componenti del gruppo.
Capitolo NONO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
Parte quarta