L’Ufficiochenonc’era LE CRITICHE AL MIO OPERATO Devo accennare come, proprio a seguito di tali eclatanti e originali iniziative, fui fatto oggetto di diverse critiche in quanto, a detta di quelli che se ne fecero portatori, il mio passato socialista mal si addiceva al lustro che stavo dando ad una amministrazione di destra. A chi mi accusava di “servilismo” non avevo che da contrapporre la mia funzione di dipendente pubblico e l’azione innovativa che il vuoto progettuale dell’amministrazione Giuliani mi consentiva e che, d’altronde, la mia attività di Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico era unicamente svolta nel solo interesse della cittadinanza. Se, in conseguenza dell’ampio margine di azione che mi era stato fin concesso, ciò ridondava a favore della attuale amministrazione di destra, non poteva essere questa una ragione per esimermi da quella progettualità e bloccare il mio entusiasmo per quella che ormai consideravo una missione. Tacevo, comunque, di quanto fosse, in sostanza, rivoluzionario il mio obbiettivo, come ben aveva inteso la funzionaria dell’Ancitel presente alla docenza- testimonianza tenuta a Roma nel 1997, volto a dare ad ogni cittadino la coscienza delle loro esigenze e dei loro diritti a cui obbligare i pubblici servizi senza doverli piatire tramite interventi o soggezioni politiche. Facevo, in contraltare, presente come le precedenti amministrazioni, a guida democristiana o socialista, avessero frapposto resistenze e veti per ostacolare o impedire ogni mia proposta o iniziativa, per quanto queste fossero finalizzate a migliorare e ottimizzare i servizi da rendersi ai cittadini, facendo addirittura ricorso alla forza bruta per “sollevarmi” dal mio incarico, quando avevo la responsabilità del Servizio Esenzione Spesa Sanitaria, e costringendomi a dover affrontare un processo per difendermi dall’accusa di “resistenza a pubblico Ufficiale”. Senza parlare, poi, della mia solitaria azione sindacale volta a impedire la privatizzazione del Servizio di Nettezza Urbana, accettato e subìto dalla ignava apatia delle altre sigle sindacali e dello stesso Partito Democratico di Sinistra il cui rappresentante, Antonio Villani , ripetendo, pari pari, le ragioni esposte e argomentate a suo tempo nell’Osservatorio di Capitanata da me gestito, si sarebbe, in seguito, reso stanco e inutile portavoce nella rituale opposizione esibita nel Consiglio Comunale.
Capitolo SETTIMO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte seconda
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