Come raccontarla questa cosa? Posso soltanto farne il tentativo e rivedere dalla mia postazione la figura di un Vittorio agitato varcare la porta della stanza dove ubicavano Albanese e Aquilano, attraversarla furioso, agitando nella mano sinistra il mio foglio, pormisi di fronte, io in piedi sull’altro lato della scrivania e parole, urla invettive, risposte e da una parte all’altra accuse reciproche finché la sua furia prevale e si sfoga spazzando le carte con furiose manate dalla mia scrivania, a destra e sinistra, prendendole a calci mentre ancora svolazzano e poi strofinando coi piedi sui fogli caduti e spostarsi a ripetere quel suo scalpiccio sui fogli più lontani, convulso… “Tu stai calpestando il mio lavoro!” Parole precise! Di condanna! e mi sposto sul suo lato, mi chino, raccolgo i fogli stropicciati dalle sue scarpe e mi ergo di fronte a lui trovandomi così faccia a faccia, le braccia pendenti, naso a naso, una sfida all’ultimo sangue, gli occhi negli occhi nel silenzio improvviso, e il silenzio minaccia; basta un dito che si alzi per scatenare l’eccidio, la rovina, il precipizio e, invece, si volge, si gira e a gran passi esce dal mio ufficio, attraversa la stanza dei due Michele e nel momento che varca la porta per uscire dalla mia vista, senza fermarsi e volgendo la testa all’indietro, mi grida: “Animale!” Ed io di rimando gli grido con voce più della sua risonante: “Tu, sei una bestia!” Quasi scomparso alla vista, riemerge indietreggiando da quel varco, si gira, attraversa furioso la stanza che ci separa, raggiunge la soglia d’ingresso alla mia, si avventa con furia e Michele e Michele lo afferrano alle braccia da sotto le ascelle con un movimento così repentino che lui nella foga cade per terra trascinandoseli; è in ginocchio col ginocchio sinistro, con l’altra gamba sembra voglia rialzarsi fremente di ira, di rabbia, mentre i due fanno forza e lo trattengono in basso e scuotendo la testa mi fulmina con gli occhi pervasi da una rabbia… e da una sofferenza disperata. Poi lo guardo uscire. Dopo ciò poco, viene il messo a consegnarmi una lettera. Un ordine di servizio? No! Sì! ma solo una riga! “La S.V. è trasferita presso la ex Guardia Medica”. E, allora capisco! *** Nota Mentre redigevo questo capitolo, nel cercare notizie che potessero darmi conto delle date dei suoi spostamenti tra i vari Comuni, ho appreso che il Segretario Generale, dott. Carmine Tantimonaco, è morto l’11 maggio 2022, all’età di 81 anni. Nel conservarne un affettuoso ricordo, mi associo al dolore di quanti l’hanno conosciuto e di chi ha saputo apprezzare questo servitore dello Stato.
Capitolo QUINTO L’INIZIO DELLA FINE
La musica del sito sanseveropuntoit 3 agosto 2022
Il Segretario Generale, dott. Carmine Tantimonaco (foto da www.garganotv.com)
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