Il
Segretario
Generale
Carmine
Tantimonaco
era
un
funzionario
dello
Stato
ben
compreso
nel
suo
ruolo
e
del
tutto
efficace
nella
sua
determinazione
per
cui,
dopo
i
dovuti
contatti
con
il
fornitore
del
programma
di
gestione
delle
delibere,
le
macchine
da
scrivere
furono
sostituite
con
una
rete
locale
di
computer
e,
dopo
aver
avuto
modo
e
l’occasione
per
richiedere
e
scegliere
un
altro
dipendente
che
mi
coadiuvasse,
cominciai
a
darmi
da
fare
per
predisporre
tutte le operazioni utili a far partire dal 1995 la nuova procedura.
I
ritardi
furono
dovuti
alla
sua
assenza
a
seguito
di
nomine
a
scavalco
in
incarichi
più
prestigiosi
per
le
quali
lasciò
il
Comune
di
San
Severo
più
volte,
ora
per
essere
chiamato
a
svolgere
le
sue
funzioni
a
Foggia,
ora
per
ricoprire
la
sua funzione di Segretario Generale a Pescara.
Le
sue
assenze
avevano
rallentato
la
informatizzazione
della
Segreteria
e
alle
resistenze
di
Vittorio
Mundi,
che
se
n’era
lamentato
più
volte,
si
aggiungeva
la
mia
stanchezza
e
un
certo
mio
arrendevole
lassismo
nel
portare
avanti
l’attuazione di una procedura così palesemente invisa.
***
Devo
dire
che
nel
frattempo,
già
ai
tempi
del
Commissario
Prefettizio,
Pasquale
Santamaria,
avevo
ripreso
in
pieno
la
mia
attività
sindacale,
protrattasi
fino
a
quando,
ormai
insediato
nel
mio
ruolo
di
Responsabile
Urp,
mi dimisi dalla segreteria della UIL della qual cosa parlerò a tempo e luogo.
Senza
aver
modo
di
precisarne
la
data
e
per
aggiungere
elementi
che
diano
più
pienamente
conto
del
mio
rapporto
con
Vittorio
Mundi,
ho
necessità
di
raccontare un episodio che per questa finalità reputo importante.
Quando
chiesi
di
essere
coadiuvato
da
un
collega
nel
compito
di
gestire
la
rete
locale
della
Segreteria,
la
mia
scelta
cadde
su
Ciro
Pistillo
che
allora
lavorava
all’Anagrafe.
Ciro
lo
avevo
conosciuto
molti
anni
prima,
quando
lavoravo
in
Ragioneria
e
insieme
a
Marcello
Protano
avevamo
frequentato,
come
semplici
uditori
senza
iscrizione,
un
Corso
regionale
dove
Pistillo
svolgeva il ruolo di insegnante di programmazione in linguaggio C.
La
mia
richiesta,
che
rappresentava
anche
un
successo
per
il
mio
nuovo
ruolo,
fu
accettata
senza
riserve
da
Tantimonaco
ma
dovetti
fare
i
conti
con
alcune
resistenze
che,
non
saprei
dirne
il
motivo,
vennero
da
parte
di
Edvige
Raschini
e
Cristina
de
Sanctis
alle
quali
Ciro
Pistillo
era
palesemente
inviso
tanto
da
caldeggiarne
più
volte
l’allontanamento
dalla
Segreteria.
Ciò
mi
dette
motivo
di
doverlo
difendere
in
più
occasioni
dalle
loro
critiche
in
nome
di
un
mio
principio
per
cui
sono
portato
a
difendere
il
più
debole
quando
lo
vedo
fatto oggetto di una contrapposizione.
Capitolo QUINTO
RITORNO AL RUOLO DI PROGRAMMATORE