27 gennaio 1986 LETTERA APERTA ai Consiglieri Comunali. 6. - Gli abusi difatti continuarono e anche le illegalità in quanto pur essendo in servizio, in data 3 gennaio 1985, con lettera datata 31 dicembre 1984, si disponeva, con effetto dal 2 gennaio la sospensione del sottoscritto pur essendo la delibera, cui si faceva riferimento, non esecutiva. 6.1 - A dimostrazione sfrontata di un potere senza freni, perdurando la omertà di quanti erano in ogni caso a conoscenza del costume e dei modi con cui veniva posto in atto il calpestamento di diritti personali e regolamentari, si impediva al sottoscritto l'astensione facoltativa richiesta ai sensi della legge n. 1204/71 con una comunicazione notificata il 15 gennaio 1985, prot. n. 1441, e si rimandava l'esito dell'istanza alla decisione di una futura Giunta. 6.2 - Tale grave atto di prevaricazione e l'esercizio arbitrario di potere furono denunciati dal sottoscritto con lettera del 16 gennaio 1985 indirizzata, ancora una volta, per conoscenza al Segretario Generale del Comune e alle OO.SS.AA., ricevendo, per tutta risposta, lo stesso 16 gennaio 1985 una notifica di ulteriore comunicazione di addebito datata 14 gennaio 1985, prot. n. 1508 (sic), con la quale si avviava un terzo procedimento disciplinare per aver "arrecato turbamento all'andamento dei servizi" in occasione della raccolta delle firme di solidarietà da parte dei colleghi con la finalità di "mobilitare l'opinione dei dipendenti comunali" contro l'Amministrazione. 6.3 - Solo dopo aver provveduto a diffidare formalmente il Sindaco per l'impedimento frapposto all'esercizio del diritto di cui alla legge 1204/71 con lettera inviata il 16 gennaio 1985 anche all'Ispettorato Provinciale del Lavoro per conoscenza e competenza, il sottoscritto otteneva il riconoscimento alla aspettativa senza altra formalità che la richiesta scritta. 7. Pur tuttavia le illegalità non cessarono in quanto, anche se era nel frattempo intervenuta, in data 8 gennaio, la decisione della richiesta di chiarimenti da parte della Sezione di Controllo, anche a seguito di ricorso presentato dallo scrivente, cionondimeno fu effettuata la trattenuta sullo stipendio per quanto la delibera fosse dichiarata sospesa a tutti gli effetti e per quanto il sottoscritto, con lettera del 30 gennaio 1985, protestasse presso il Segretario Generale e il Ragioniere Capo l'illegalità del provvedimento. 7.1 - A causa di tale indefessa e non corretta contrapposizione, con lettera del 31 gennaio 1985, rispondendo all'ultimo addebito elevato, il sottoscritto invitava l'Amministrazione Comunale ad interrompere "la spirale di violenza psicologica e morale" esercitata nei suoi confronti, deluso e amareggiato dal fatto che alla richiesta di giustizia, alla denuncia dei soprusi, alla protesta per le scorrettezze messe in atto non aveva fatto eco la sensibilità degli amministratori, per quanto militanti in partiti che si pongono come obiettivo politico tali finalità, dei funzionari preposti all'osservanza e al rispetto della legge per attribuzioni specifiche. 8. - Pertanto al rientro dalla aspettativa, in data 7 marzo 1985, il sottoscritto chiedeva un colloquio con il Sindaco per annunciare la rinuncia a tale impari lotta, ottenendo in cambio l'assicurazione che sarebbe stato destinato ad un incarico confacente e specifico. 8.1 Ma l'intervenuto annullamento da parte della S.P.D.C. di Foggia, avvenuto in data 18 marzo 1985, della delibera n. 1716 del 22.11.1984 con la quale si era comminata la sospensione, alimentava, anziché far cessare l'animosità di qualche amministratore per cui, ripetendosi sostanzialmente le medesime argomentazioni, ai approntò la delibera di Giunta n.771 del 29 marzo 1985, mentre si portava a ratifica del Consiglio Comunale la delibera n. 1716/84 benché già annullata per illegittimità. 9. A quei Consiglieri che avessero trovato troppo lunga la presente esposizione si ricorda come tali avvenimenti, documentati da cinquantadue (52) lettere e corrispondenza varia, essendo pervenuti con la presente al 53° documento, si sono sviluppati nell'arco di ben due anni. L'augurio è che un sereno e non contrattato voto sul riesame in questione ponga ad ognuno dei Consiglieri il problema di dover interrompere tale stillicidio che, se non giova all'Amministrazione, certamente nuoce al sottoscritto. San Severo, 27 gennaio 1986 Giovannantonio Macchiarola
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