12 aprile 1984 LETTERA APERTA Ai Sigg. Dipendenti Comunali Alle OO.SS. Cgil Cisl Uil Al Sindaco Sembra che questa Amministrazione Comunale non debba trovare limiti alla propria noncuranza nel calpestare le più elementari norme che riguardano i diritti della persona. A prova di ciò si considerino i seguenti fatti. In servizio, con la qualifica di programmatore CED presso l'Ufficio Trattamento economico sino al 29 febbraio scorso, sono stato trasferito, con decorrenza 1° marzo, presso l'Ufficio Tributi comunali. L'errore, a quanto pare, è stato quello di aver espresso per iscritto il mio rammarico per il trasferimento disposto senza che si sia tenuto conto della mia qualifica e del livello retributivo corrispondente, tantomeno della mia persona e delle mie capacità. Coglievo l'occasione, quindi, per informare l'A.C. che non sarei stato più disponibile, già dal mese di aprile, per la elaborazione mensile degli stipendi e invitavo i Sindacati ad intervenire per tutelare la mia situazione lavorativa in quanto il trasferimento si configurava di fatto come un declassamento. Nel silenzio completo dei Sindacati, mi sono beccato -per tutta risposta- una lettera con la quale mentre si confermava il trasferimento (sic!), mi si invitava, per il futuro, a non tediare l'A.C. con un'inutile corrispondenza; lettera, questa, che mi ha offeso oltremodo in quanto vi si evitava ogni riferimento alle mie valutazioni trincerandosi dietro un linguaggio, a dir poco, indegno. Ora l'A.C., con lettera del Sindaco datata 11 corrente mese, dispone che mi rechi a Torremaggiore per la elaborazione degli stipendi di Aprile. L'immediata reazione da parte mia va taciuta solo per educazione, ma ero in ogni caso deciso a rifiutarmi per protestare contro il costume e i modi che l'A.C. pone in atto in dispregio della dignità della persona e del lavoratore, declassato a rango di suddito, considerandolo uno stupido esecutore privo di responsabilità e dignità, un sottoposto su cui esercitare un diritto di potestà. Solo la successiva considerazione dello slittamento a data imprecisabile delle competenze del mese e il senso di responsabilità e correttezza nei confronti di tutti i colleghi mi hanno spinto a desistere e ad adoperarmi ancora una volta per l'elaborazione mensile degli stipendi. Convinto, però, che vada rintuzzato ogni tentativo di umiliazione portato contro la dignità individuale e il decoro morale della persona, con la mente rivolta a tutti quelli che subiscono in silenzio perché rassegnati a pensare che l'unico modo per vivere tranquilli sia quello di uniformarsi al Medio Evo che stiamo vivendo, non posso esentarmi dal protestare vivamente presso questa A.C. e presso le OO.SS. per il disconoscimento dei diritti inerenti la mia persona e la mia qualifica. Certo, inoltre, di non dovere, dopo la presente, sentirmi impegnato ulteriormente nei confronti di tutti i colleghi, dal prossimo mese di maggio mi rifiuterò in ogni caso di sottomettermi a simili ordini convinto del buon diritto e della giustezza delle mie posizioni e convinto di trovare la solidarietà di ogni coscienza democratica e di ogni individuo pensante per il dovere cui, con la presente, adempio. San Severo, 12 aprile 1984 Giovannantonio Macchiarola C.I.P. Via Pelosi 16 - San Severo.
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